BARI - «La situazione è nera». Senza giri di parole il Sunia (sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) fa i conti in tasca ai condomini, agli affittuari e a chi abita o gestisce case popolari, per mettere tutti in allerta: il caro bolletta avrà contraccolpi pesanti. Soprattutto se nessuno interviene, dal nuovo Governo, che si spera calmieri luce e gas, alla Regione «completamente assente», ai Comuni «che devono attrezzarsi» per affrontare sfratti e morosità.
AUMENTI RECORD - «Già a settembre 2021, il Sunia – dice il segretario regionale Nicola Zambetti - ha chiesto al Governo di intervenire per bloccare gli aumenti delle bollette cancellando tutte le accise. A breve le famiglie saranno costrette a scegliere se pagare il condominio o il materiale scolastico dei figli o la visita medica. Questo significa che potranno aumentare gli sfratti per morosità o che ci sarà il taglio di luce e gas al condominio». Se una bolletta dell’energia elettrica per il funzionamento degli ascensori passa da 300 euro bimensile a 900 euro, i conti sono presto fatti. «Se a una famiglia di due anziani residenti in Via Candura a Bari arriva una bolletta elettrica che da 150 euro bimensile è passata a 450 euro, la rateizzazione non è la soluzione: comunque bisognerà pagarla. L’indebitamento della famiglia aumenterà, con la certezza che la pensione è sempre quella» dice Zambetti.
RISCHIO UTENZE - Molti amministratori condominiali stanno convocando le assemblee per rivedere i preventivi in aumento e stanno ritardando i pagamenti delle bollette di metano o acqua. Se non si interviene rapidamente, centinaia di immobili pubblici rimarranno senza servizi primari cioè acqua ed energia elettrica. L’emergenza però, non riguarda solo gli inquilini ma anche i proprietari diretti degli alloggi: il 15% delle famiglie proprietarie di alloggi ha redditi da pensione inferiore a 11 mila euro anno.
NUMERI - È evidente la portata di un disastro annunciato. Nel 2021, le spese medie per l’abitazione erano di 320 euro mensili. Oggi si prevedono aumenti degli oneri condominiali del 200% e un aumento dell’8% dei canoni di locazione pubblica e di quelli privati non in cedolare secca. In Puglia 60mila sono gli alloggi di edilizia pubblica, a Bari circa 11mila. Considerato che il 50% delle famiglie che occupa un alloggio pubblico è pensionato e oltre il 30% percepisce meno di 11mila euro l’anno, solo gli inquilini di edilizia pubblica residenti a Bari a rischio sono almeno 5.500.
ISTAT - L’Istat ci dice che il 50% delle famiglie in locazione è nella fascia di povertà. «Ma questa percentuale – spiega Zambetti - è destinata ad aumentare a causa dell’aumento dei costi dell’energia, non dovuto solo pandemia e alla guerra. Gli italiani sono piegati dalla crisi in corso, il ceto medio è in difficoltà nel mantenere gli impegni economici. Sempre più famiglie dovranno decidere se fare la spesa o pagare gli oneri condominiali. A rischio ci sono anche le attività economiche di vicinato e per loro, in agguato, c’è la criminalità che cercherà di prenderne possesso».
Per contrastare questi aumenti importanti e incombenti, oltre alle necessarie misure a livello nazionale, è urgente l’intervento della Regione che «deve mettere a disposizione dei Comuni e degli enti gestori del patrimonio pubblico risorse da destinare alle famiglie. Anche le risorse dei Piani sociali di zona dovranno essere utilizzate per questa emergenza. I Comuni inoltre, dovranno attrezzarsi per fronteggiare le famiglie che saranno sfrattate per morosità incolpevole».
«L’Arca poi, deve dare attuazione alla Carta dei diritti e doveri - approvata dalla Regione nel 2017 - in tutte le sue parti, per contrastare la non corretta gestione dei servizi e colpire in modo incisivo le morosità ingiustificate. Morosità che in questi mesi stanno aumentando e qualcuno ne sta approfittando. È un’emergenza senza precedenti - che necessita di provvedimenti urgenti, mirati e solidali, rispetto ai quali nessuno può tirarsi indietro, conclude.