BITONTO (BARI) - L’anno scorso, ma anche fino a qualche mese fa, per lo stesso consumo ha dovuto sborsare poco più di 5mila euro. Entro il prossimo 10 ottobre, invece, dal conto corrente della sua azienda saranno prelevati 26mila 240 euro. È questa la cifra riportata sulla bolletta salatissima, relativa al mese di agosto 2022, che l’ente per la fornitura dell’energia elettrica ha notificato ad Enzo Marrone, titolare del ViaVai Center di Bitonto.
«Solitamente sono un ottimista, ma adesso la vedo un po’ dura» ha commentato il bitontino che da dieci anni gestisce la stazione di servizio in zona artigianale, con annessi autolavaggio, bar-tavola calda, tabaccheria, concessionaria e noleggio di vetture. Una realtà in crescita costante che oggi deve fare i conti con un periodo difficile, «peggiore di quello pandemico».
Già dall’apertura, Enzo decise di installare un impianto fotovoltaico che permette all’attività di autoprodurre e consumare più di 80mila kw di energia pulita. Sulla parte eccedente, però, la stangata.
«Fino a maggio avevo un prezzo bloccato a 0,055 kWh. Adesso, invece, è schizzato a 0,6». Ben 55 centesimi in più a kW che si sono tradotte in bollette mensili da capogiro. «Dai 3mila circa di maggio, siamo passati a 17mila euro a giugno, 19mila euro a luglio e a 26mila ad agosto, cifra quintuplicata rispetto all’anno precedente. Attendiamo ora quella di settembre e vedremo quali altre sorprese riserverà». «Quest’ondata di aumenti ci ha travolti mentre pensavamo ad una riorganizzazione dell’azienda – confessa l’imprenditore bitontino -. Dal 2012, il ViaVai Center è passato da 10 a 40 dipendenti. Ora saremmo costretti a lasciarne, almeno per il momento, una decina a casa. È una scelta dolorosa, ma inevitabile». «Abbiamo anche aumentato leggermente i prezzi dei nostri prodotti e servizi – continua Enzo -, ma è controproducente. Come noi, anche i nostri clienti, purtroppo, stanno subendo rincari e devono fare i conti con la crisi». Intanto, per guardare al futuro, «abbiamo pensato di investire ancora dieci mila euro nel fotovoltaico e aumentare così l’energia che autoproduciamo. Gli effetti però non potremo vederli nell’immediato e potremo rientrare nelle spese nell’arco di due-tre anni».
Sino ad allora occorrerà ancora stringere i denti. «La lungimiranza di noi piccoli imprenditori è annullata dalla miopia della politica in generale - è lo sfogo del bitontino -. Se non ci saranno azioni concrete e immediate, salterà il banco. Le aziende, ma anche le famiglie, non possono sopravvivere a lungo in queste condizioni».