BARI - Una pistola puntata alla fronte, la minaccia di ucciderlo se non avesse consegnato loro tutto ciò che aveva con sé, la moto, un po’ di soldi, le chiavi di casa e i documenti. Quindi la fuga, con la vittima ancora sotto shock. È accaduto nella tarda serata di giovedì nel quartiere Libertà, a pochi passi da via Brigata Regina.
Il 23enne rapinato, erano da poco passate le 22.30, stava andando a giocare a padel con un amico. Borsoncino sulle spalle, abbigliamento sportivo, in sella alla sua moto con pochi spiccioli in tasca in una normale serata di fine estate. Sul tragitto sarebbe stato bloccato da due persone, arrivate da via Crispi, con il volto scoperto e atteggiamento da criminali. Impugnando una pistola, uno dei due avrebbe puntato l’arma contro il 23enne derubandolo, per poi allontanarsi a tutta velocità a bordo del mezzo e facendo perdere le proprie tracce. Il ragazzo rapinato ha subito denunciato e sull’episodio stanno indagando i carabinieri.
Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per risalire all’identità dei due rapinatori, che stando all’accento riconosciuto dalla vittima sarebbero due baresi, e tentare di ritrovare la refurtiva.
Dopo la diffusione virale della notizia della rapina shock nel cuore della città, sui social si sono moltiplicati commenti e dichiarazioni di sdegno e paura. «La città è in preda ai banditi» scrive qualcuno, mentre commentando uno degli articoli pubblicati sulla vicenda, una ex commerciante del quartiere Libertà si lascia andare al breve racconto della sua esperienza.
Avevo un’attività proprio lì vicino - scrive - . Ho perso il conto per quante rapine io e i miei familiari abbiamo subito. Ogni volta a turno con la pistola puntata contro, io in ospedale con trauma cranico, dallo spavento non riuscivo ad aprire la cassa, mi picchiarono. A mio marito gli spararono contro e fu ferito. In quel quartiere abbiamo trascorso i peggiori anni della nostra vita. Chiudemmo l’attività per disperazione. Ho tanta rabbia dentro di me che potrei scrivere un libro».