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Tante scuole «sgarrupate», la metà sono troppo vecchie

 
Antonio Galizia

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Antonio Galizia

Tante scuole «sgarrupate», la metà sono troppo vecchie

Al liceo San Benedetto di Conversano aule chiuse prima della Maturità

Venerdì 09 Settembre 2022, 13:27

14:03

BARI - La chiusura delle aule per la caduta dei calcinacci dal soffitto, avvenuta il 20 giugno scorso al Liceo San Benedetto di Conversano, alla vigilia degli esami di maturità, è il caso più eclatante di una emergenza diffusa nei comuni dell’area metropolitana barese, dove un istituto su due è troppo vecchio, molti sono fuori norma. Colpa della mancata manutenzione e dei controlli insufficienti. Eppure i soldi non mancano: 60 i milioni di euro stanziati, in agosto, dal Consiglio metropolitano, proprietario degli immobili che ospitano le scuole superiori, per variare il programma triennale delle opere pubbliche e programmare gli interventi in ben 58 licei, istituti professionali e tecnici del barese.

La lista, resa nota dall’ente, evidenzia quanto la sicurezza scolastica non smetta di essere un’emergenza. Un po’ ovunque, i ragazzi sono pronti a riportare il tema in piazza in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico e i dirigenti scolastici del barese hanno inviato alla Città Metropolitana e al ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi una lettera per chiedere interventi a tappeto. La situazione è molto seria: basta dare un’occhiata ai numeri per rendersene conto. Nel barese, i presidi e il personale aprono ogni giorno i portoni di scuole che non hanno neanche i certificati di agibilità. Sono ben 17 gli interventi di impermeabilizzazione e consolidamento dei lastrici solari nelle scuole, nei laboratori e nelle palestre, programmati dal Consiglio metropolitano. Riguardano: a Bitonto gli istituti Volta, Galilei e De Gemmis (1milione 300mila euro); nel capoluogo il Liceo classico Socrate (350mila), lo Scientifico Scacchi (250mila), l’Istituto Tridente (250mila), gli alberghieri Perotti (150mila) e Maiorana (Bari-Palese; 180mila), l’Istituto tecnico Pitagora (250mila), l’istituto tecnico commerciale Giulio Cesare (180mila, oltre i 4milioni stanziati per la manutenzione straordinaria del plesso) e l’Istituto Cirillo (670mila) ; l’Istituto Apicella di Molfetta (582mila); l’Istituto Fiore di Modugno (550mila); il don Milani di Acquaviva (400mila per rifacimento dei lucernari e l’impermeabilizzazione dei solai); i licei Sante Simone (300mila) e San Benedetto (150mila) di Conversano; l’istituto tecnico Montale di Rutigliano (200mila); l’Agrario Basile-Caramia di Locorotondo (180mila).

Hanno sollecitato interventi di adeguamento alle norme di sicurezza finalizzati anche all’ottenimento dei Cpi (Certificati prevenzione incendi), i dirigenti del Lenoci-Elena di Savoia (Bari); alberghiero Modugno di Polignano; Istituto tecnico Dell’Erba di Castellana. Richiedono interventi urgenti agli impianti (elettrici, idrici, fognari, termici e di video-sorveglianza) e ai servizi igienici e di sostituzione degli infissi: l’Istituto Tedone di Ruvo; il Tannoia, l’Oriani e il Federico II di Corato; l’istituto per ragionieri Pertini di Turi; il Santarella, il Polivalente, l’Euclide, il Cirillo, il Pascali e il Gorjux di Bari; l’istituto Marone di Gioia. La città metropolitana ha inoltre stanziato 330mila euro per eliminare il gas radon in 5 scuole (a Bari allo Scacchi e al Fermi; a Turi al Pertini; al Dell’Erba di Castellana e al Ferraris di Molfetta) e finanziato con 40milioni gli interventi di adeguamento sismico e riduzione dei consumi energetici agli istituti Marconi-Hack, Salvemini, Lenoci e Dioguardi di Bari; al Canudo di Gioia; al Luxembourg di Acquaviva; agli istituti Consoli-Pinto e Pertini-Anelli di Castellana e al Da Vinci di Cassano.

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