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Bari, dopo aggressione al Parco Rossani provvedimenti per 3 minori: per 6 mesi non potranno entrare nei locali

 
Redazione online

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Bari, dopo aggressione al Parco Rossani provvedimenti su 3 minori: per 6 mesi non potranno entrare nei locali

I provvedimenti sono stati possibili grazie alla tempestiva attività d’indagine dei poliziotti in occasione dell’episodio di aggressione del 3 luglio scorso, all’interno del Parco Rossani, nei confronti di un ragazzo ed una ragazza

Venerdì 12 Agosto 2022, 10:19

19:59

BARI - Il Questore di Bari ha emanato un provvedimento per cui tre minorenni non potranno per 6 mesi accedere agli esercizi pubblici ed ai locali del quartiere Carrassi di Bari, nel perimetro compreso tra via Benedetto Croce, via Capruzzi, via Giulio Petroni e via Papa Giovanni XXIII, compreso il Parco Rossani, e non potranno stazionare nelle immediate vicinanze. I provvedimenti sono stati possibili grazie alla tempestiva attività d’indagine dei poliziotti in occasione dell’episodio di aggressione del 3 luglio scorso, all’interno del Parco Rossani, nei confronti di un ragazzo ed una ragazza. Nella circostanza le vittime furono costrette a ricorrere alle cure dei sanitari del 118. 

Il «Daspo urbano» per i tre minorenni ritenuti responsabili dell’aggressione omofoba commessa il 3 luglio scorso nel Parco Rossani di Bari «rappresenta per noi una misura inefficace, perché è tutto il contrario di quello che dovrebbe essere: è un momento ulteriore di esclusione, di messa ai margini dei luoghi della socialità, quando è proprio da quei luoghi che dovremmo ripartire, con l’aiuto delle istituzioni, per fare educazione di genere, decostruire insieme il machismo, la mascolinità performativa, imparare a rispettare ogni espressione di genere che consideriamo bizzarra e non conforme al canone dell’etero-normatività». Lo dichiara in una nota l'associazione barese Mixed che difende i diritti Lgbtqia+.
«Il reinserimento sociale e la rieducazione - dicono - dovrebbe essere le finalità primaria di ogni pena e provvedimento punitivo. Agire espellendo fisicamente dagli spazi (e presumibilmente spostando in altri spazi, lontani dal nostro sguardo) persone molto giovani che andrebbero rieducate, esprime un’idea di giustizia molto distante dalla nostra». «È per questo - concludono - che nel rispetto della decisione del questore ma nell’attesa di una sentenza, ci proponiamo per elaborare insieme alle istituzioni una strategia di rieducazione. Accorciare le distanze sociali e culturali sia la finalità, ad accrescerle ci pensa già un’altra cultura politica».

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