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«Marisabella, procedura regolare e rispettosa dell’ambiente»

 
Giovanni Longo

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Giovanni Longo

«Marisabella, procedura regolare e rispettosa dell’ambiente»

Pm: archiviare esposto degli ambientalisti, non ha fondamento

Mercoledì 20 Luglio 2022, 12:40

Nessuna criticità connessa al piano regolatore del porto che aveva previsto l’ansa di Marisabella non da oggi; nessuna incompatibilità ambientale rispetto alla falda d’acqua sotterranea che scorre lì dove l’ansa sarà realizzata; quanto alle modalità di dragaggio (che peraltro non prevedono affatto l’impiego di dinamite come gli ambientalisti avevano sostenuto nell’esposto), quelle individuate (e oggi in corso) sono del tutto compatibili con l’ambiente.

Insomma, tante buone ragioni per chiedere l’archiviazione del fascicolo avviato a seguito dell’esposto presentato dal comitato «Fronte del Porto». «All’esito delle indagini», scrive il pm Marcello Quercia nella richiesta di archiviazione, l’esposto «appare destituito di fondamento non ravvisandosi illegittimità e in ogni caso conseguenze dannose per l’area portuale».

Al termine degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza che ha spulciato migliaia di pagine custodite da ministeri, provveditorati alle opere pubbliche, autorità portuale e chi più ne ha ne metta, «non si ravvisa in buona sostanza una condotta penalmente rilevante considerato che tutte le doglianze lamentate dagli esponenti risultano prive di pregio argomentativo circa la realizzazione dell’opera di colmata di Marisabella e le opere ad essa connesse».

Anzitutto l’ampliamento era già stato previsto dal piano regolatore del porto e dalle sua varianti da oltre 40 anni ritenendo la colmata «elemento indispensabile per lo sviluppo delle attività» dello scalo marittimo vista la «evidente carenza di aree a terra da destinare alle attività portuali». Inoltre sono «destituite di ogni fondamento» anche le «doglianze relative all’asserito sbarramento al naturale deflusso delle acque superficiali e sotterranee provenienti dall’entroterra» e al «conseguenziale sollevamento del livello della falda e al presunto aumento veicolare».

Ma il comitato, con i suoi portavoce Matteo Magnisi e Silvana Grilli, fa sapere che la battaglia continua. «Procede l’impegno del Comitato nella richiesta di accesso a tutti gli atti dell’appalto esecutivo e di quelli relativi all’ente regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) incaricato del dragaggio in corso». Il Comitato si fa anche portavoce di alcune lamentele dei cittadini. Nel mirino questa volta esalazioni e rumori dovute ai lavori in corso. Una mega draga, ricordiamo, sta scavando i fondali per consentire l’ingresso di navi più grandi. La roccia frantumata viene poi utilizzata per riempire la colmata dove sarà realizzata una nuova e moderna banchina.

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