«Abbiamo radunato una immensa scolaresca». Reunion riuscita venerdì sera nell’Istituto Di Cagno Abbrescia, storica scuola animata dai Gesuiti: quasi cinquecento ex studenti si sono dati appuntamento via social per rivivere le emozioni di un percorso formativo che saldava gli insegnamenti cattolici con lo studio dei programmi tradizionali e una visione gioioso della comunità studentesca.
L’obiettivo, riuscito, era «riportare indietro le lancette del tempo» e la serata festosa, animata dalle note anni ottanta selezionate in consolle da Nando Nunziante, è iniziata con un emozionante giro - salendo per la scala hitchcockiana - per le antiche classi, nelle quali ognuno ha rivisto la propria giovinezza, tra emozioni, paure e gioie per le interrogazioni dei professori, su tutti i padri gesuiti Laneve, Bozzi, Cermele, Caratù, Di Maria. In molti hanno anche ricordato le pregevoli lezioni di Padre Giuseppe Bortone, docente di latino, greco e italiano, nonché firma de La civiltà cattolica, prestigiosa rivista ella Compagnia delle Opere, ora diretta da Padre Antonio Spadaro.
Molti hanno accolto l’invito di partecipare con look anni ottanta, con camiciotti a quadrettini o di El Charro e jeans Closed, mentre il dj si soffermava su amarcord legati ai riti dicagnini: dalle sfide a calcio nei tornei di Padre De Gioia, alle colazioni con «la focaccia con o senza», fino ai ritiri spirituali o alla distribuzione di caramelle e del «Giornalino». Ha deliziato gli astanti con una performance canora modello «My way» l’ex professore Francesco Fumai, docente di matematica in grado di semplificare ogni complesso teorema con sorrisi e buon umore. «Che nostalgia», racconta l’accademico Gaetano Filograno, a chi passi dall’imprenditore Francesco De Fazio con l’inseparabile compagno di classe (al classico) Alessandro Tatone. Con camicia gialla a righe si è scatenato l’avvocato Toni De Benedictis, con alle spalle la professoressa di Uniba Cristiana Catella, e poco distante la collega Anna Maria Pratelli, e dal chirurgo Giuseppe Sforza (venuto da fuori città), accanto all’avvocato Ghingo Russi, al cardiologo Paolo Colonna, al direttore della sede Rai Gigi Orsi, ai pm Giuseppe Dentamaro e Fabio Buquicchio e al farmacista Nicola Favia.
Presente anche una piccola pattuglia di giornalisti, capitanata da Mimmo Castellaneta, capo della redazione di «Repubblica Bari», e dai colleghi «Rai» Nunziante e Renato Piccoli. «Manca a tutti il Di Cagno», ha aggiunto Mimmo Castellaneta, sintetizzando come una istituzione culturale che ha forgiato intere generazioni di baresi sia difficilmente rimpiazzabile. Tra i docenti accorsi alla serata anche Adele Boghetich, Nino Tommasicchio e Piera Salmistraro. «Nei prossimi giorni destineremo le risorse raccolte nella serata a sodalizi impegnati nella solidarietà all’Ucraina», conclude Nando Nunziante. E ora già si aspetta una nuova serata per dare un senso a una comunità ritrovata tra aule, fede cristiana e campi di calcio…