CASAMASSIMA (BARI) - Bulli a 13 anni. Sul fronte opposto, ci sono le vittime di una violenza in un periodo della vita ancora avvolto nell’innocenza. O almeno così dovrebbe essere. È accaduto in città in una villa comunale fra via Tagliamento e via Piave, l’altra sera. Un ragazzino di 13 anni di Valenzano, dice di essere stato insultato e provocato da un coetaneo di Casamassima, in una chat di gruppo. La vittima nega di averlo fatto. Parte in ogni caso una sorta di spedizione punitiva. Il bambino violento sopraggiunge in villa comunale intorno alle 18.30. E comincia a picchiare il coetaneo. L’esito è un volto insanguinato e sette giorni di prognosi dopo le cure praticate al pronto soccorso. Due volti di una stessa medaglia. La violenza e la rabbia come epifenomeno che nasconde insicurezza e scarsa stima di sé stessi, la paura del giudizio altrui. L’unico modo è farsi rispettare a suon di botte. Dall’altro lato, la stessa insicurezza, la fragilità, che si mostrano senza difese e si espongono così come sono, nude e prive di protezione, al prossimo. A raccontare i dettagli è la madre del 13enne picchiato che ha presentato regolare ai carabinieri.
«Mio figlio è molto sensibile e delicato - racconta - la morte di un suo fratello maggiore in un incidente lo ha devastato, probabilmente, sul piano psicologico». Un legame profondo che talora conduce il più piccolo dei figli a idealizzare il più grande; se un trauma lo interrompe, qualcosa si spezza anche nel proprio equilibrio. «Mio figlio è stato bullizzato sin dalle scuole elementari perché lo vedono fragile e debole ma non è così. Il problema è che alla lunga hanno rischiato di minarne alle fondamenta l’equilibrio psicologico». Il bambino ha dovuto far ricorso alle cure di psicologi all’interno di una comunità. Da qualche tempo, era riuscito faticosamente a ritrovare sé stesso.
«Lui conosce solo la fidanzatina del coetaneo, che fa parte di un piccolo gruppo di amici. Dice di essere stato insultato con un nomignolo che gli attribuiscono tutti gli altri ma mio figlio nega assolutamente». Sta di fatto che l’altra il presunto aggressore si reca in villa come di solito. Il valenzanese ha in animo di farsi rispettare dal coetaneo e di fronte, forse, alla fidanzatina. Deve mostrare il suo valore commisurato alla paura che gli altri hanno di lui. Si reca nella villa comunale e ha inizio la violenta discussione al culmine della quale il presunto bullo sferra un pugno in pieno volto alla vittima. Il casamassimese è costretto a far ricorso alle cure del 118 che hanno previsto una prognosi di 7 giorni.
«La cosa che ferisce - dice la madre - è che vedendolo a terra sanguinante chi ha colpito mio figlio avrebbe detto che quel pugno sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe dovuto vedere nella sua vita».
La signora ha accettato di raccontare la sua storia per «sensibilizzare le famiglie, i genitori, la scuola, tutta la società a vigilare e riflettere sui possibili rimedi». La pandemia e le restrizioni potrebbero, forse, aver fatto deflagrare un disagio preesistente.

La madre del ragazzo: «È fragile, preso di mira dalle elementari» . Indagano i Carabinieri
Mercoledì 23 Febbraio 2022, 15:44