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Usura a Bari nel lockdown, dieci condanne

 
Redazione online

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usura denaro

Interessi fino al 5mila per cento su prestiti da poche decine di euro chiesti per fare la spesa. Nel gruppo otto donne

Venerdì 11 Febbraio 2022, 17:38

12 Febbraio 2022, 10:16

Bari - Pioggia di condanne per un presunto gruppo di usurai. Il gup del Tribunale di Bari, Luigia Lambriola ha condannato a pene comprese tra i 7 anni e 8 mesi e i 2 anni e 4 mesi di reclusione dieci presunti usurai baresi, otto dei quali donne, accusati di aver minacciato per anni persone in condizioni di difficoltà economica nei quartieri Japigia, San Pasquale e San Paolo di Bari. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini avrebbero preteso, anche a fronte di prestiti anche di poche decine di euro, chiesti per fare la spesa, interessi fino al 5.000%.

Le richieste si sarebbero  intensificate nel periodo del lockdown, a causa dell’aggravamento delle condizioni economiche di tante famiglie baresi, ma l'attività del gruppo sarebbe andata avanti dal 2011.I reati contestati, a vario titolo, sono usura aggravata dallo stato di bisogno ed estorsione. Spesso, infatti, gli usurai costringevano le loro vittime a pagare gli interessi anche ricorrendo a violenze e minacce, «se non paghi vengo e ti sbrano», «se non paghi ti brucio l'auto», «ti mando mio figlio con la pistola», «ti faccio saltare in aria», «prega a Dio che non si verrà a sapere niente se no per te sarà la fine».

La gup ha riconosciuto i dieci imputati, processati con il rito abbreviato, responsabili di 29 episodi di usura e otto di estorsione. La condanna più alta, a 7 anni e 8 mesi di reclusione, è stata inflitta a Maria Magistro, ritenuta colpevole di 10 episodi e condannata anche a risarcire l'unica vittima costituita parte civile, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 2mila euro.

 L’inchiesta della Guardia di Finanza, denominata «Cravatte rosa», nel novembre del 2020 portò  all’arresto del gruppo.  

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