Bari - Il mercatino biologico della domenica è stato spazzato via dal Covid prima (le limitazioni ai contatti hanno impedito ogni iniziativa di aggregazione) e dalla conclusione del progetto finanziato dalla Regione poi. Ma la magia che ruota intorno all’orto sociale Campagneros rischia di svanire per sempre.
«Siamo accusati di abusivismo edilizio per aver appoggiato su pneumatici un chioschetto di legno e per aver autocostruito in terra e paglia un forno sociale, tutte opere realizzate grazie a bandi comunali e regionali da noi vinti. Siamo accusati di aver creato orti sociali anziché fare soltanto la manutenzione del verde, oggetto della nostra concessione». A invitare ora i cittadini alla mobilitazione in difesa di quel fazzoletto di terra strappato, nel lontano 2014, all’abbandono e al degrado sono le anime dell’associazione Effetto Terra, Carolina Borghi e Francesca Covelli.
Lo scontro fra l’associazione, che conta 150 iscritti, e il Municipio 2, è tutt’altro che sopito. L’ente decentrato ha fatto partire una diffida che contiene l’imperativo a smantellare l’orto realizzato sulla superficie bonificata e circondata dai palazzi di via Lorenzo D’Agostino, una traversa di via Fanelli di fronte alle Casermette di Mungivacca, sulla quale dimorano gli ulivi secolari, un luogo dell’anima, un posto dove la zappa serve per far emergere il lato migliore delle persone, dove si coltivano sogni e passioni, dove si parla o si legge sulle panchine costruite con materiale riciclato, dove sventolano le bandiere dell’agricivismo e della valorizzazione delle diversità.
«Trattati come i peggiori delinquenti. Il Municipio 2 sta dimostrando tutta la sua grettezza burocratica ed ancora una volta sta alzando un muro di comunicazione con tutta la parte attiva della cittadinanza tanto decantata dall’amministrazione comunale», è amareggiata Carolina.
A marzo scorso gli agenti di Polizia locale fanno un sopralluogo e consegnano la relazione al Municipio. Rilevano «abusi edilizi» sul terreno a confine fra i quartieri Mungivacca e San Pasquale: di qui la revoca della concessione. Carolina sbotta: «Abbiamo chiesto più volte chiarimenti e come metterci in regola, però abbiamo ricevuto risposte evasive. La convenzione sottoscritta nel 2014 fa riferimento soltanto alla manutenzione del verde, ma sin dall’inizio il nostro progetto prevedeva la realizzazione di un orto sociale.
Non a caso con l’Orto delle spezie abbiamo vinto il bando comunale Urbis: le persone fragili, con disagio economico e sociale, fanno attività qui da noi. Due anni fa abbiamo ripresentato la richiesta per l’autorizzazione di un orto urbano e ci siamo aggiudicati pure un finanziamento di 16mila euro con il bando Rigenerazioni creative, la cui aggiudicazione invece è stata di recente revocata proprio a causa del contenzioso con il Municipio 2. Eppure abbiamo costituito un’associazione di promozione sociale con altri partner proprio in risposta al bando».
Ma quello spazio di aggregazione, un lembo di campagna immerso nel cemento, dove Caterina e Francesca hanno seminato amicizie e accoglienza, potrebbe essere assegnato ad altri.
Da qui l’appello rivolto ai cittadini: «Domani alle 12 ci vediamo davanti alla sede del Municipio 2, in via Stradella del Caffè, per rivendicare l’immediato annullamento della diffida e il rinnovo dell’affidamento dell’area. Sabato a partire dalle 12 ci incontriamo a Campagneros, in via Raffaele Bovio, per manifestare contro il grave attacco subito».
Il presidente del Municipio 2, Gianlucio Smaldone, ragiona in punta di diritto: «Qualche residente dei condomini che si affacciano sul terreno ha chiamato la Polizia locale per verificare la pericolosità del forno, costruito senza alcuna autorizzazione. È emerso che l’associazione Effetto terra ha violato pure il contratto di adozione dell’area, che è stata recintata: i cancelli chiusi non la rendono fruibile a tutti i cittadini. Anche il gazebo è irregolare».
Le contestazioni sono racchiuse nel verbale dei vigili urbani. Smaldone conclude: «Abbiamo consigliato alle fondatrici dell’associazione di farsi seguire da un tecnico per mettersi in regola, eppure sono passati due anni senza che abbiano preso alcun provvedimento. Il Municipio non intende perseguitare nessuno, ma la legalità va tutelata. Ci sarà un bando per dare in affidamento l’area. Effetto terra non potrà comunque partecipare».