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A Bari i funerali blindati del boss Mercante

 
Luca Natile

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Luca Natile

A Bari i funerali blindati  del  boss Mercante

«Pinuccio u' drogat» fu intercettato mentre dava lezioni di mafia ai sodali

Mercoledì 14 Aprile 2021, 19:15

19:43

Bari - Si sono tenuti ieri mattina, in un cimitero blindatissimo, i funerali di  Giuseppe Mercante, noto negli ambienti della mala come «Pinuccio u' drogat».  La cerimonia funebre è stata celebrata nella cappella del cimitero monumentale di Bari alla presenza di pochissimi familiari: sia i viali della necropoli che il perimetro urbano esterno sono stati presidiati da decine tra carabinieri e agenti di polizia. Mercante, d'altronde, non era «uno qualsiasi»: il grado di  «vangelo» della camorra barese gli era stato conferito nella notte dei tempi dal mesagnese Giuseppe Rogoli, consegnato alla storia criminale come uno dei fondatori della Sacra corona unita.

Mercante, 68 anni,  è morto nei giorni scorsi nel Policlinico barese a causa delle patologie che lo fiaccavano da anni, anche esito dell'agguato al quale era miracolosamente riuscito a sopravvivere nell'agosto del 2012.  «Pinuccio u’ drogat», come già detto,  non era uno qualunque: negli anni Ottanta era  già un personaggio nella mala barese, faceva usura e contrabbando di sigarette, era «vangelo» al pari di Francesco «il dado» Biancoli. Il salto di qualità arriva nei decenni successivi: la droga, le armi, la guerra. I clan che si sterminano per il controllo dei quartieri, dal Libertà al San Paolo, da Barivecchia a Japigia tutto diventa una polveriera. 

Il «vecchio» Mercante sopravvive a molti dei suoi coetanei criminali. Alla fine diventa un «mammasantissima»: nelle intercettazioni allegate ai fascicoli di inchiesta che lo riguardano,  viene definito dai suoi sodali un «uomo di pace» per la sua capacità di «comporre i dissidi interni al clan e con gli altri gruppi criminali». Di più: ai sodali tiene «lezioni di mafia» in un bar del quartiere Libertà. «Nella vita tre cose sono importanti – la sua «lezione» intercettata nel bar – omertà, rispetto, dignità dell’uomo».  Protagonista della scena criminale anche negli ultimi anni, pur non avendo mai subito una condanna per 416 bis,  di fatto gestiva al di fuori della legge i rapporti con gli stessi colletti bianchi: che dire di quel medico del Policlinico che si rivolge a «Pinuccio»  per avere indietro due motorini rubati? 

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