BARI - Quindici pale eoliche nei territori di Acquaviva e Casamassima, a pochi passi dal confine con Sammichele. Questo è il progetto di Enel Green Power Italia srl giunto alla Regione Puglia cui Enel chiede un parere di competenza.
Ovviamente, l’ente regionale coinvolge i due Comuni interessati tramite le rispettive amministrazioni. Si tratta di 15 aerogeneratori, come sono denominate in gergo tecnico le pale eoliche.
Ciascuno avrà una potenza nominale pari a 6 megawatt e un’altezza massima pari a 200 metri, per una potenza complessiva di 90 megawatt.
Lo scorso 25 febbraio è stata pubblicata, sugli albi pretorii dei Comuni interessati, l’istanza per l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via). I municipi hanno anche ricevuto la comunicazione da parte del Ministero dell’Ambiente con la quale si rende noto della procedibilità dell’istanza avviata da Enel. Una sorta di via libera da parte del Governo nazionale.
In particolare, delle 15 pale eoliche, 6 ricadono nel territorio di Acquaviva con le opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale. I restanti 9 aerogeneratori riguardano il territorio di Casamassima. La potenza generata dal parco eolico sarà distribuita a una sottostazione di trasformazione di Enel nel territorio di Acquaviva e da qui collegata alla sottostazione della rete di trasmissione nazionale da inserire nella linea Andria-Brindisi Sud.
La parola adesso passa ai due Comuni che devono formalizzare il loro parere entro dopodomani, giovedì 18 marzo.
Il sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, comunque ha le idee chiare: «Affermiamo con chiarezza e in modo esplicito il nostro “no” a questo progetto. Pur essendo favorevole all’utilizzo dell’energia eolica, in quanto energia rinnovabile, in questo caso tuttavia l’impianto proposto è così mastodontico da porre più di un interrogativo». Carlucci riflette: «Il nostro territorio non è vocato all’eolico per il semplice motivo che non c’è vento idoneo. Chiunque abbia in mente progetti del genere ipotizza degli impianti enormi».
Si rivolge quindi alla Regione: «A Bari chiediamo di correggere le mappe dell’eolico cancellando Acquaviva, Casamassima e Sammichele che ricadono in un territorio non a vocazione eolica. Non siamo il Subappenino dauno e non siamo esposti al vento». Aggiunge: «Se poi, pur di catturare vento, dobbiamo realizzare impianti giganteschi lasciamo perdere. L’impatto sarebbe devastante perché 15 colonne dell’altezza di 200 metri si vedrebbero dappertutto. C’è una totale sproporzione rispetto alle dimensioni medie di un palazzo e degli stessi rilievi collinari. Non c’è nulla che sia così alto, in zona».
L’impatto ambientale derivante dagli impianti eolici sarebbe compensato da Enel con un ristoro di 350mila euro da dividere tra i due Comuni, destinati a opere di compensazione, efficientamento energetico, parchi attrezzati. «Queste sono cose che ci servono e che dovremmo ottenere a prescindere, attraverso il Recovery Plan», conclude il primo cittadino di Acquaviva.