Avrebbe aggredito la moglie, davanti alla figlia minorenne, che ha trovato il coraggio di chiedere aiuto e ha fatto arrestare l’uomo violento, accusato di maltrattamenti in famiglia.
È accaduto l’altra mattina in un’abitazione del centro cittadino dove una pattuglia dei Carabinieri della locale stazione è intervenuta dopo aver raccolto, al numero di pronto intervento 112, la richiesta di aiuto della donna che, agitata, riferiva di essere stata percossa violentemente dal marito.
Giunti immediatamente sul posto, i militari dell’Arma, dopo le prime indagini, su ordine del pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica del capoluogo, hanno prontamente applicato il Codice rosso (la legge numero 69 del 2019 a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze per atti persecutori e maltrattamenti e consente l’immediato allontanamento del presunto responsabile) e accompagnato l’uomo nella casa circondariale di Bari, dove è rinchiuso a disposizione della magistratura.
Ai Carabinieri, a quanto si è appreso, la donna ha riferito di essere stata più volte insultata e percossa, per futili motivi.
A seguito delle violenze subite, la malcapitata avrebbe fatto ricorso anche alle cure dei sanitari, che l’avrebbero visitata e medicata.
Questo nuovo episodio allunga, a Conversano, l’elenco dei casi legati ad abusi e maltrattamenti domestici, fenomeno in crescita in periodo di pandemia, come rilevano i Servizi sociali.
Attualmente sono, infatti, diciassette le persone che l’ufficio dei Servizi sociali di Conversano ha dovuto trasferire in strutture protette, a seguito di denunce e successivi accertamenti dei maltrattamenti subiti.
Questa attività ha anche comportato l’incremento, da 110mila a 175mila euro, dei costi sostenuti dall’amministrazione comunale per l’inserimento di mamme e minori nelle case-rifugio. Una somma che, probabilmente, dovrà essere ulteriormente incrementata visto il numero crescente di richieste di aiuto, che riguardano in particolare episodi di violenza domestica e stalking.
Sono diverse, infatti, le donne che si sono rivolte, nell’ultimo periodo, anche al Centro antiviolenza «Il Melograno» impegnato nei tre comuni dell’Ambito sociale di zona: Conversano, Monopoli e Polignano a Mare.
Si tratta soprattutto di giovani madri che chiedono aiuto per la prima volta e denunciano di avere subito maltrattamenti, in ambiti familiari a volte insospettabili.
Un dramma che riflette quanto avviene in misura crescente anche a livello nazionale ed è accentuato dalla lunga convivenza forzata dovuta al lockdown.