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Bari, la pandemia infetta il corteo storico: per il secondo anno cancellata la sagra di maggio

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

Bari, la pandemia infetta il corteo storico: per il secondo anno cancellata la sagra di maggio

L'assessora Pierucci: «Stiamo riflettendo su cosa fare nel rispetto delle normative anti-Covid»

Mercoledì 03 Marzo 2021, 12:47

Esattamente dodici mesi fa, la macchina del corteo storico si era messa in marcia. L’ipotesi era quella di selezionare i figuranti attraverso le convocazioni per piccoli gruppi. L’unica offerta presentata al Comune è stata quella del Gruppo IdeAzione, la cui documentazione, in seguito, risulterà in regola per la firma del contratto (che però non è stata mai apposta). Ma sogni e speranze, nel 2020, si infrangono contro la curva dei contagi così in salita tanto da determinare addirittura il lockdown. Sagra di maggio dunque annullata. Cancellati inoltre i festeggiamenti del 6 dicembre.
Quest’anno, invece, della rievocazione della mirabile impresa non se n’è proprio discusso. Il Covid è alla terza ondata, i lutti che stanno colpendo migliaia di famiglie non si arrestano, i ricoveri in terapia intensiva, in questa fase, sono persino in aumento.
Il Comune non soltanto non ha fatto partire una nuova gara per l’allestimento dello spettacolo, ma ha addirittura revocato l’affidamento al precedente vincitore.
L’assessora alle Culture, Ines Pierucci, è amareggiata: «Stiamo riflettendo su cosa fare, nel rispetto delle normative antiCovid, per non disperdere la memoria di un evento che ha segnato la storia di Bari. Il corteo è saltato. Non è neppure possibile prevedere una manifestazione, seppur in tono minore, con i figuranti. Di solito vengono impiegate 500 comparse. A causa della pandemia non è ipotizzabile nemmeno essere in pochi uno accanto all’altro. L’obbligo di indossare la mascherina è un ulteriore ostacolo».
Progettare un’alternativa mozzafiato sarebbe un inutile sforzo di immaginazione. Però la giunta, guidata dal sindaco Antonio Decaro, vorrebbe comunque onorare la ricorrenza, seppur non con la presenza del pubblico e né attraverso manifestazioni itineranti.
«È un appuntamento che vogliamo rispettare. Il 9 maggio è il giorno del ricordo della Traslazione delle reliquie: si fa memoria di quel lontano 1087 quando l’audacia dei 62 marinai consegnò alla “felice Bari” il suo tesoro più bello: San Nicola. Insieme ai padri domenicani, che sono i custodi della Basilica, e insieme al Comitato San Nicola decideremo quali eventi programmare, in televisione oppure in diretta web. Non abbiamo messo in bilancio nessuna somma per la sagra 2021. I centomila euro stanziati per il 2020 hanno nel frattempo arricchito il tesoretto da 200mila euro destinato agli operatori culturali, fortemente penalizzati da questa pandemia».
A maggio, quindi, la magia della caravella non sarà rinnovata. Per il secondo anno consecutivo i baresi saranno orfani del suk allestito sul lungomare con le fornacelle per cuocere gli arrosticini e con le bancarelle di chincaglieria. Niente fuochi d’artificio, nessuna giostra, nessun tripudio di colori, profumi, sapori e folla che sono da sempre gli ingredienti della sagra. Il viaggio a cavallo fra storia, tradizione e folklore è nuovamente rinviato.

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