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dati ISTAT
G. Flavio Campanella
24 Gennaio 2021
I dati anticipatori (da gennaio a ottobre) per il 2020 forniti dall’Istat (Istituto nazionale di statistica) dettagliano una realtà già conosciuta: l’incremento dei decessi in Italia rispetto alla media dei cinque anni precedenti (2015-2019) è causato dalla epidemia da Covid-19.
L’impatto è evidente dall'andamento delle curve: le linee relative ai due periodi confrontati hanno variazioni contenute per la maggior parte dei mesi, salvo distanziarsi tra marzo e maggio e, dopo la tendenza a un riallineamento, a partire da settembre. In attesa del dato annuale completo, l’aumento dei morti, rispetto al quinquennio di riferimento, è pari a 52.306 (588.331 contro 536.025 di media: +9,8%), per tre quarti determinato da persone decedute a causa del virus (38.618 al 31 ottobre sugli 85mila attuali), una tendenza che certamente sarà confermata, anzi amplificata, con l’aggiunta dei mesi di novembre e di dicembre di prossima pubblicazione.
ANDAMENTO - La diffusione del virus è stata difforme durante la prima ondata, avendo toccato prevalentemente il nord e meno il sud del Paese, diversamente da quanto accaduto nell’ultimo trimestre, con una recrudescenza che ha coinvolto l’intera Penisola dopo l’innesco nei mesi del solleone, soprattutto ad agosto, e la esponenziale riproduzione a partire da fine settembre e inizio ottobre dopo le elezioni e il ritorno a scuola. In provincia di Bari l’incremento maggiore si è registrato a ottobre (sempre rispetto alla media del quinquennio precedente): +19,1% (1.063 decessi contro 892, +171), sicuramente inferiore alla percentuale registrata negli ultimi due mesi dell’anno, i più neri per il Barese in quanto al Covid. Ma a marzo e aprile, pur essendo stato meno colpito, il territorio ha patito gli effetti letali della malattia in modo per niente trascurabile. A marzo ci sono stati 1.200 morti contro 1.037 (+15,7%), ad aprile 1.097 contro 931 (+17,7%). Va sottolineato che dai dati ufficiali del bollettino Covid regionale emerge a ottobre un numero di deceduti pari a 44, di gran lunga inferiore rispetto ai 171 in più accertati dall’Istat, uno scarto di 127 unità che si può spiegare ragionevolmente con il mancato accertamento di morte per Covid oppure con l’aumento dei decessi causati dalla sospensione dell’attività di cura ordinaria dei pazienti (pensiamo ai malati oncologici oppure ai cardiopatici), per giunta indotti a non recarsi negli ospedali dal timore e penalizzati dalle lacune della medicina territoriale, assistenza domiciliare compresa.
FASCE - Grazie ai disaggregati del rapporto Istat, si può investigare di più sui 10.321 morti in Terra di Bari, 721 in più rispetto alla media 2015-2019 (+7,5%). È possibile, infatti, inquadrare anche i picchi rispetto alle fasce d’età. Prendiamo gli over 85. Ci aspetteremmo un balzo notevole, in effetti confermato: non tanto nell’arco dei dieci mesi (4.761 morti rispetto a 4.283, +11%), ma soprattutto a marzo (564 contro 475, +18,6%), aprile (527 contro 419, +25,7%) e ottobre (465 contro 399, +16,4%), senza trascurare quanto avvenuto ad agosto (qui il caldo ci cova) con un aumento del 20% (481 contro 401). Allo stesso modo è evidente l’innalzamento percentuale nella fascia 75-84 anni più a ottobre (308 contro 259, +18,6%) che a marzo (+7,5%) e ad aprile (+6,1%), parziali contenuti che in generale (a maggio e a luglio ci sono stati addirittura meno morti rispetto agli anni scorsi) fanno coincidere il totale dei decessi: 2.888 nel 2020 contro 2.848 nel 2015-19. La sorpresa semmai arriva correlando le cifre nel gruppo 65-74 anni (1.476 contro 1.358, + 8,7%): in questo caso il salto è davvero considerevole sia a marzo (185 morti contro 143, +30%) sia a settembre (162 contro 121, + 33,2%) e soprattutto a ottobre (173 contro 127, +35,8%). Considerando poi tutti gli over 65 (9.125 decessi contro 8.490, +7,5%), ottobre si conferma il mese orribile (946 contro 786, +20,3%), particolare che fa ancor più crescere l’attesa per l'aggiornamento comprendente il bimestre finale del 2020.
PROVINCIA - Il quadro completo permetterà di cogliere l’aspetto più interessante, cioè se si confermerà che a un aumento consistente dei decessi complessivi a novembre e dicembre corrisponderà un computo inferiore di morti per Covid ottenuto attraverso i dati forniti dalla Regione giorno per giorno. Il raffronto potrà essere fatto, però, solo a livello provinciale (il Barese è secondo solo al Foggiano in questa triste graduatoria). Le autorità sanitarie continuano infatti imperterrite a negare i parziali per comuni (anche riguardo ai contagiati e ai guariti). Per il momento, sempre grazie all’Istat, si può sapere (mantenendo gli stessi parametri di confronto) che nel 2020 la cittadina con il maggior incremento di decessi è stata Grumo (123 contro 95, +29,5%), seguita da Castellana (191 contro 158, +20,9%) e da Capurso (133 contro 109, +21,4%). Tra i grandi centri, svetta Monopoli (445 contro 383, +15,9%). Subito dopo ci sono Gravina (305 contro 265, +14,8%) e Modugno (270 contro 237, +13,9%). In quanto al capoluogo, si registra un +7,4% (2.955 morti contro 2.751) con picchi a marzo (343 contro 287, +19,5%), aprile (339 contro 266, +27,3%) e ottobre (303 contro 252, +20%), confermati anche nella fascia over 65, però più a marzo (313 contro 254, +22,8%) e ad aprile (293 contro 234, +24,8%) che a ottobre (264 contro 222, +18,8%), a dimostrazione di un’incidenza maggiore di decessi tra la popolazione meno anziana (anche a Bari) durante la seconda ondata.
NOVEMBRE - In mancanza di dati disaggregati relativi agli ultimi due mesi del 2020 è possibile solo considerare quelli disponibili (rilevati sempre dall’Istat) riguardanti il mese di novembre, quando i decessi nei 41 comuni del Barese hanno raggiunto quota 1.364, cifra che raffrontata con i 932 del 2015-19 significa annotare un balzo eccezionale del 46,4%. Soppesando i 432 decessi in più, anche in questo caso è notevole lo scarto rispetto alla somma dei dati ufficiali giornalieri forniti dalla Regione che ammonta a 226 (sono 312 a dicembre). Ci sono dunque altre 206 persone in più passate a miglior vita di cui non si conosce la causa. La Gazzetta ha anche chiesto i dati all’Ufficio anagrafe del Comune di Bari proprio per capire, sebbene circoscrivendo l’indagine al solo capoluogo, quale siano le rilevazioni del sesto bimestre 2020. Al momento i dati ottenuti riguardano il monte dei morti dello scorso anno senza distinzioni, pari a 4.987 (553 in più rispetto ai 4.434 del 2019). Non paragonabile però: il totale, infatti, contempla appunto tutti i deceduti in città, mentre l’Istat considera
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