BARI - L'arrivo della variante inglese del Covid 19 non ha procurato solo un nuovo allarme in ambito sanitario. Tantissimi sono gli italiani e i pugliesi che non potranno fare ritorno a casa. Bloccati in Inghilterra, dopo lo stop dei collegamenti con l'Italia, non solo hanno perso i soldi dei voli ma non avranno nemmeno la possibilità (come invece era in programma fino a pochi giorni fa) di trascorrere le festività natalizie con i propri cari.
Vivono questi momenti in trappola, divisi tra la rabbia per la decisione repentina del governo e l'angoscia e la preoccupazione delle famiglie che li attendevano con ansia per il Natale. «Una situazione inaccettabile - denuncia Giuseppe, pugliese, papà di una ragazza che vive a Londra e che non può rientrare a casa - sono tanti gli italiani (e tra questi mia figlia) costretti a restare nel Regno Unito senza che ad oggi il Ministero della Salute (anche dopo la riunione in sede Ue) abbia disposto alcunché sul rimpatrio dei nostri connazionali».
«È quasi superfluo, ma non lo è affatto perché è terribile per chi lo subisce, descrivervi l’angoscia e i gravi pregiudizi che questa situazione sta provocando nelle nostre vite», sottolinea l'uomo. «Mi chiedo: ma se l’unico strumento di tracciamento del contagio è il tampone, perché per rimpatriare in sicurezza non si procede ad imporre un tampone prima di imbarcarsi e uno al momento dello sbarco (come hanno fatto ieri a Fiumicino)? Qualunque sia la modalità migliore, è sconcertante subire, così di punto in bianco, l'annullamento di un diritto (quello di ritornare a casa) quasi si trattasse di un nuovo virus». «Sono un padre angosciato, possibile che non si possa fare nulla?», aggiunge nel suo appello accorato.
La figlia sarebbe dovuta rientrare domani sera in Puglia, fortunatamente si trova ospite di una gentile famiglia inglese, ma chissà quando potrà ritornare a casa: «Siamo in attesa delle disposizioni sul rimpatrio, ma non sappiamo nulla di certo. Il problema di fondo - conclude Giuseppe - è la gestione (anche comunicativa) di queste evenienze. Non c’è proporzionalità tra il provvedimento preso, la mancanza di ogni informativa e la “variante inglese”, salvo che non ci abbiano detto tutto».