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«Smaltiamo 6 processi su 10 ma siamo precari»: protesta a Bari

 
Giovanni Longo

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Giovanni Longo

«Smaltiamo 6 processi su 10 ma siamo precari»: protesta a Bari

foto Luca Turi

I giudici onorari rivendicano retribuzione adeguata, tutele, ferie e previdenza

Domenica 13 Dicembre 2020, 11:42

La complessa macchina della Giustizia va avanti anche grazie a loro. Eppure, la delicatissima funzione che esercitano «in nome del popolo italiano» non viene tutelata e garantita come dovrebbe dallo stesso Stato. Sono i magistrati onorari che anche a Bari hanno manifestato chiedendo «il pane ma anche le rose», al pari dei lavoratori americani dell’industria tessile nel 1912. In cima alla lista delle rivendicazioni, c’è il miglioramento delle loro condizioni economiche e di vita, «essendo costretti a lavorare nei Tribunali in piena emergenza sanitaria, rischiando ogni giorno di ammalarci senza poter percepire nulla, neppure il misero emolumento che viene corrisposto solo in caso di partecipazione ad una udienza», lamentano. Una situazione definita «intollerabile» che ha portato tre di loro, in Sicilia, a protestare con uno sciopero della fame che va avanti da 10 giorni, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Ieri, dunque, dinanzi alla Corte d’Appello di Bari si è tenuto un flash mob dei magistrati onorari del Distretto, provenienti dai Tribunali e dagli Uffici del Giudice di Pace di Bari, Trani, Foggia, nonché dei giudici ausiliari della Corte d’Appello, che si sono riuniti con una rosa rossa in mano, per esprimere solidarietà alle tre colleghe giudici onorari di pace palermitane. Denunciano «condizioni economiche in cui versano i magistrati onorari da oltre un ventennio» nonché la «mancanza di qualsiasi tutela giuslavoristica, privi da sempre di malattia, ferie, maternità e copertura previdenziale».

La manifestazione è stata organizzata da tutti i magistrati onorari del Distretto, Giudici di Pace, Giudici Onorari di Tribunale, Vice Procuratori Onorari e Giudici Ausiliari di Corte d’Appello, i quali «esprimono piena solidarietà e vicinanza alle colleghe palermitane in sciopero della fame e chiedono che il Governo prenda seriamente in considerazione le rivendicazioni della categoria, riconoscendo alla stessa i diritti costituzionalmente garantiti ad ogni lavoratore intervenendo con decretazione d’urgenza a risolvere l’annosa questione della magistratura onoraria», si legge in una nota.

Va ricordato che i magistrati onorari, sia pure con diverse funzioni, «da oltre vent’anni smaltiscono quasi il 60% del contenzioso civile e penale ma ad oggi, nonostante la Corte Europea di Giustizia abbia nel luglio scorso riconosciuto agli onorari la qualifica di Giudici europei e lo status di lavoratori, in Italia non godono di alcuna prerogativa giuslavoristica. Lavorano, molti di essi a tempo pieno, senza una retribuzione adeguata alla funzione, senza ferie, previdenza, assistenza in caso di malattia».
Solidarietà ai magistrati onorari è stata manifestata, tra gli altri, anche dal consigliere di corte d’appello togato, Roberto Olivieri del Castillo, e dal’avv. Giovanni Stefanì, presidente del Consiglio degli avvocati di Bari, entrambi presenti alla manifestazione barese.

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