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Acquaviva, in aula regolamento contro evasione tributi, Confcommercio: «Momento inopportuno»

 
Redazione online

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Abrusci e Carriera: «Siamo contro i furbetti ma per questo provvedimento nessuna concertazione con le parti sociali, va ritirato»

Giovedì 26 Novembre 2020, 16:12

16:13

ACQUAVIVA - Il consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti domani discuterà in aula un regolamento per il contrasto all’evasione dei tributi locali.

Il 27 novembre, infatti, il punto è all’ordine del giorno della massima assise cittadina: nel testo si specifica che esiste irregolarità tributaria quando un esercente attività commerciale o produttiva abbia compiuto violazioni gravi in merito al pagamento dei tributi locali, specificando che le violazioni gravi sono quelle che comportano complessivamente un debito tributario superiore a 2mila euro. Ai soggetti che si trovano in una posizione di irregolarità tributaria, inoltre, non è consentito il rilascio di licenze, autorizzazioni, concessione e relativi rinnovi. L’ufficio competente, in alcuni casi specifici, può anche avviare il provvedimento di sospensione dell’attività.

«Chiariamo subito un passaggio: la Confcommercio è contro l’evasione, i furbetti se ci sono vanno stanati anche perché sono alla base di un meccanismo di concorrenza sleale che non possiamo naturalmente accettare. Ma riteniamo che nel delicato momento storico che stiamo vivendo questo regolamento, almeno in alcuni passaggi, sia oltremodo inopportuno. Ci stiamo sforzando in tutti i modi, anche in sede di Duc e quindi con la stessa amministrazione seduta al tavolo con noi, di aiutare il commercio di vicinato, le piccole attività commerciali fonte di reddito per interi nuclei familiari e base dell’economia cittadina. Pensiamo, per esempio, all’iniziativa H20 Viva Coin, voucher per il rilancio dei consumi. E cose simili le valutiamo come in controtendenza rispetto agli sforzi fatti. Inoltre, facciamo notare che tale regolamento arriva in aula senza che ci sia stato alcun confronto con le parti sociali e per questo chiediamo che sia ritirato dall’elenco dei punti all’ordine del giorno, ritorni in commissione in una seduta allargata alle associazioni di categoria, come prevedono i regolamenti regionali in materia», commenta il delegato della Confcommercio di Acquaviva delle Fonti, Vito Abrusci.

«Chiediamo al sindaco Davide Carlucci e all’assessore ai tributi Caterina Grilli di ascoltare le nostre richieste perché alcuni passaggi del regolamento ci paiono davvero vessatori e limitativi dell’esercizio dell’attività commerciale. Incontriamoci e valutiamo bene la questione  in considerazione della grande crisi economia che sta coinvolgendo l’intero territorio e ancora di più le aziende rappresentate e non da Confcommercio. Inoltre, temiamo che questo di Acquaviva delle Fonti possa essere un precedente per altre amministrazioni comunali e per questo riteniamo che si debba subito fare dietrofront e aprire il dialogo con le associazioni di categoria», conclude Leo Carriera, direttore Confcommercio Bari-Bat.

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