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Cassano, dietrofront della sindaca: niente più coprifuoco

 
diego marzulli

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Cassano, dietrofront della sindaca: niente più coprifuoco

Ma assicura: se i contagi salgono scatterà il lockdown serale

Martedì 22 Settembre 2020, 14:22

CASSANO MURGE - Dietrofront della sindaca Maria Pia Di Medio sulla decisione di chiusura parziale degli esercizi commerciali a Cassano. L’inversione di marcia è stata decisa dopo il consulto in Comune dei commercianti che hanno rivendicato la loro libera scelta di restare aperti anche dopo le 20,30, pur obbligando il personale e la clientela all’uso dei dispositivi di protezione individuale e al rispetto delle norme sanitarie anti contagio.

Il cambio di rotta è maturato dopo il confronto, a tratti acceso, con i gestori degli esercizi commerciali.
Non sono mancati esempi da parte degli esercenti di quello che sarebbe successo in caso di chiusura a orario anticipato. Il divieto di intrattenimento nei locali dalle 20,30 in poi a Cassano - inizialmente annunciato domenica dalla sindaca - era considerato dai commercianti un atto inutile perché tutti i giovani e i consumatori serali, è stato rilevato, si sarebbero recati nelle cittadine limitrofe per passare comunque le ore notturne in compagnia.

D’altro canto, in presenza del focolaio da Covid-19 a Cassano (più di 15 casi pur non ancora ufficializzati), innescato negli ultimi giorni, la dottoressa Di Medio, medico di professione, ha cercato rapide soluzioni per spegnere l’avanzare dell’epidemia.
Tra l’altro, ieri mattina è partita una richiesta all’Asl di una postazione mobile su Cassano per eseguire i test col tampone, perché oggi la difficoltà è anche quella di doversi recare fino a Bari o a Castellana Grotte come centri più vicini.

Sono stati intensificati i controlli per evitare gli assembramenti e fino al 28 settembre è stata concessa una tregua ai titolari e ai frequentatori dei locali serali come pizzerie, pub, bar e ristoranti. Se i casi da Covid-19 dovessero aumentare nei prossimi giorni, la parziale chiusura sarà imposta senza ulteriore deroga.

Amareggiati ma ancora non dati per vinti, i negozianti propongono soluzioni per non pagare quello che considerano un prezzo troppo alto. «Rispettiamo il problema sanitario e ne siamo preoccupati - dichiara l’imprenditore Vito Proscia - ma non risolviamo con la chiusura solo a Cassano, perché facilmente la clientela si sposterebbe nelle vicinanze facendo guadagnare altre comunità, e di riflesso i nostri dipendenti rimarrebbero disoccupati. Abbiamo promesso che saremo attenti nell’osservare e fare osservare le giuste regole sanitarie in modo da evitare disastri. L’economia è in tilt e qualche ragione l’abbiamo se siamo qui a cercare rimedi».

L’ordinanza della sindaca sarà emessa oggi dopo l’accurato studio che regolamenterà le attività. Ci sono di mezzo anche feste private, comunioni e matrimoni.

«Ci siamo fermati, per ora - dichiara la sindaca Di Medio - davanti all’impegno solidale dei commercianti. Fino al 28 settembre lasciamo libera l’attività di vendita ma se i casi da contagio da Covid-19 dovessero aumentare non avremo più dubbi. Si chiude e si farà come detto ieri. È un momento difficile e non sottovalutiamolo», esorta.

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