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Test di medicina: proteste anche a Bari, 66mila gli iscritti

 
REDAZIONE REGIONALE

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Test di medicina: proteste anche a Bari, 66mila gli iscritti

Lunghe file e aspiranti in calo rispetto al 2019

Venerdì 04 Settembre 2020, 12:46

Bari - Per i 66.638 studenti aspiranti matricole di Medicina e Odontoiatria, 2.000 in meno dello scorso anno, i test d’ingresso - i primi dell’era Covid - sono iniziati in tutta Italia, puntuali, ieri alle 12: cento minuti di tempo per rispondere a 60 quesiti a risposta multipla, tra i quali non è mancata una domanda sul coronavirus, e conquistare uno dei 13.072 posti disponibili.

Lunghe file per consegnare l’autocertificazione e farsi misurare la febbre, banchi distanziati, mascherine rigorosamente indossate per l’intera durata della prova e le immancabili proteste - da Palermo a Roma, da Bari a Torino - contro il numero chiuso, ma questa volta anche contro la quarantena che ha escluso tanti dal test (dovrebbe essere assicurata una sessione suppletiva per chi non ha potuto partecipare) e ha impedito gli spostamenti all’interno di una regione o in una regione limitrofa.

Per il mondo della scuola, stravolto dall’emergenza sanitaria, il test di Medicina è il primo banco di prova sulle misure di sicurezza. «Le aule oggi vengono utilizzate secondo i criteri di distanziamento per garantire la sicurezza agli studenti. E’ un pò una prova generale per il ritorno delle lezioni in presenza», osserva il rettore dell’Università Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio.

«Vedere quest’aula piena di studenti ci apre il cuore», afferma il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto. «C’è un protocollo molto severo e organizzato che prevede un accesso differenziato, la distanza in aula dove si realizzano i test, mascherine, sanificazione, controllo degli spazi che viene effettuato dall’università stessa con il supporto della protezione civile nazionale e di tutte le altre istituzioni locali, quindi c’è un’organizzazione molto dettagliata che consentirà di svolgere i test in perfetta sicurezza garantendo gli studenti», ha assicurato ieri il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.

Per i test sono stati scelti spazi grandi. A Bari, divisi in 57 aule all’interno di cinque diverse sedi universitarie, erano convocati 2.860 candidati che sosterranno i test: all’esterno della facoltà di Giurisprudenza alcuni studenti hanno manifestato indossando camici da medici, mascherine ed esibendo striscioni. Molte altre città hanno fatto ricorso a padiglioni di fiere, come Torino, Padova e Pordenone. A Torino, dove 2.600 ragazzi (il numero non è calato rispetto all’anno scorso) si contendono 490 posti di Medicina e 44 di Odontoiatria, le prove si sono svolte al Lingotto Fiere, negli spazi che ospitano manifestazioni come il Salone del Libro. A Bergamo una sede universitaria provvisoria è stata allestita al Lazzaretto, dove ad accogliere gli studenti c’era anche il sindaco Giorgio Gori. A Napoli i ragazzi sono entrati scaglionati, cinque alla volta, per evitare code di qualsiasi natura.

Ad accogliere gli studenti all’Università La Sapienza di Roma è stata una squadra di 4 supereroi in camice bianco, chiamati simbolicamente a vigilare su sicurezza e trasparenza. A organizzare il flash-mob è Consulcesi, network legale dei professionisti sanitari, che ieri ha denunciato «segnalazioni di irregolarità da tutta Italia».

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