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Bari, rinnovo carte d’identità: si può anche di sabato

 
antonella fanizzi

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antonella fanizzi

Carta identità elettronicaA Bari l'Anagrafe è nel caos

Via libera al progetto «eliminacode»: 20mila pratiche in lista d’attesa

Mercoledì 26 Agosto 2020, 15:05

BARI - I numeri sono utili a sintetizzare il valore dell’operazione: 20mila le carte di identità ormai scadute da rinnovare e 3.700 le richieste di documentazione varia in attesa di una risposta (certificazione anagrafica storica e informatizzata, certificazione di stato civile, istanze di variazione di residenza). Una mole di lavoro tale da richiedere una programmazione mirata che ha due obiettivi: soddisfare le esigenze dei cittadini e spegnere il fuoco di polemiche divampato nei mesi scorsi a causa dei ritardi.

Così la giunta dà il via libera al progetto «eliminacode»: riapertura degli sportelli di Japigia, San Paolo, Palese, Carbonara (nelle stanze dell’Ufficio relazioni con il pubblico) e Torre a Mare, in aggiunta alle tre sedi già operative di Largo Fraccacreta, Santo Spirito e Oriente; funzionamento degli uffici anche il sabato mattina; 22 operatori esterni, in aggiunta ai 7 dipendenti che già si occupano del rilascio delle carte di identità elettroniche, che saranno impiegati nelle sedi periferiche della ripartizione, agli sportelli momentaneamente disattivati (6 operatori a Japigia, 4 a Carbonara, 4 nella delegazione del San Paolo, 4 a Palese e 4 a Torre a Mare). In considerazione delle postazioni disponibili in ciascuna sede, i dipendenti faranno due turni di lavoro, la mattina e il pomeriggio, con l’eventuale ulteriore apertura straordinaria il sabato mattina.

Commenta il vicesindaco e assessore ai Servizi demografici, elettorali e statistici Eugenio Di Sciascio: «Il progetto consentirà di fornire ai cittadini servizi adeguati e, al tempo stesso, di superare le criticità che, determinate dalle carenze di organico, si sono accentuate nel periodo di lockdown. Rilevante è l’attenzione alle sedi decentrate dei Municipi che finalmente potranno contare sull’apertura degli uffici demografici, in attesa che prenda servizio il nuovo personale. Parallelamente a questo progetto abbiamo avviato altre attività di digitalizzazione nell’ambito dei servizi demografici, al fine di renderli più efficienti e di liberare risorse umane preziose, da utilizzare altrove. È prevista la digitalizzazione degli atti precedenti il 1992 e la creazione di sistemi automatici di flussi di lavoro per la gestione efficiente delle pratiche, oltre agli sportelli virtuali telematici. L’obiettivo è quello di voltare pagina e di inaugurare una nuova stagione di servizi attenti ai bisogni dei cittadini».

La sfida è quella di completare le procedure nei prossimi due mesi e azzerare i ritardi accumulati nel rilascio dei certificati richiesti per via elettronica durante il lockdown. Nel corso della fase 1 della pandemia, con il personale al lavoro ma da casa, la ripartizione Servizi demografici, elettorali e statistici ha garantito per tutto il periodo esclusivamente i servizi indifferibili, sospendendo tutte le altre prestazioni, come da prescrizioni firmate dal governo Conte. Tra i servizi temporaneamente sospesi o che, comunque, hanno subito una battuta d’arresto, rientrano l’emissione delle carte d’identità elettroniche (anche in considerazione della proroga della validità di tutti i documenti di riconoscimento estesa al 31 agosto oppure al 31 dicembre di quest’anno), i certificati anagrafici e di stato civile, oltre ai cambi di residenza. Inoltre, durante i mesi di blocco totale e di interruzione del servizio in presenza, ben 17 dipendenti della ripartizione sono andati in pensione, rallentando ulteriormente il lavoro degli uffici.

Con il provvedimento «eliminacode» l’esercito dei cittadini alle prese con i rinnovi dei certificati può sperare nella risoluzione dei problemi: il disagio delle file, intollerabili sia per motivi legati alla pandemia sia perché i cittadini devono poter avere accesso a servizi efficienti senza lunghi intervalli, non dovrebbe più presentarsi.

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