Bari - Si presentano all’improvviso in campagna. In genere si tratta di tre o quattro individui tutti con il volto coperto da passamontagna. Uno di loro di norma è armato. Intimano agli operai e all’imprenditore eventualmente presente di sgombrare il campo. E spogliano decine di alberi di mandorle. Questo quanto emerge da una denuncia di Coldiretti Puglia e dal racconto di alcuni imprenditori agricoli di un comprensorio tra Palo, Grumo, Toritto, Bitetto, Sannicandro di Bari.
La storia si ripete in questo periodo ogni anno, visto che nei terreni gli agricoltori sono intenti a raccogliere mandorle in una zona nella quale il frutto è uno dei prodotti tipici. Come sempre accade in casi del genere, nasce una sorta di psicosi per cui non di rado fioccano da parte delle forze dell’ordine richiami per evitare inutili allarmismi. Tuttavia, gli episodi sembrano susseguirsi, stando ai racconti delle vittime e le loro denunce ai carabinieri lo testimoniano. Ezio Liantonio presidente di Coldiretti di Palo del Colle: «I nostri associati riferiscono di non sentirsi più padroni dei propri terreni. Probabilmente, le guardie campestri sono sotto organico. I carabinieri fanno tutto ciò che possono. Nelle campagne spesso circolano bande di delinquenti e qualcuno li incontra con i passamontagna. Non è nemmeno facile identificarli».
Ladri arroganti - Coldiretti ha chiesto un incontro al Prefetto. «La speranza è che si stanino questi criminali e si risolva questo problema. Sta diventando una situazione insostenibile». La preoccupazione monta soprattutto perché, a differenza di altri anni, il raccolto non è particolarmente abbondante. Le poche partite prodotte sono letteralmente prese d’assalto. L’elemento particolare è che non ci sono più i ladri di una volta. «Un tempo - spiega ancora Liantonio - chi rubava, dopo il furto, fuggiva e non si faceva più vedere nei dintorni. Oggi, si ripete lo stesso furto a distanza di poche ore lo stesso giorno nello stesso appezzamento, questo equivale a dire: siamo noi i proprietari non tu».
Una banda organizzata - Una sorta di bancomat agricolo. «Sono come scatenati. Noi pensiamo solo a lavorare ma quelli pensano a rubare il prodotto del lavoro di molti miei colleghi. I furti si verificano in diverse contrade. A volte li hanno incontrati mentre erano al lavoro sugli alberi». La regola è comunque la seguente. Si presentano in quattro, con i volti coperti da passamontagna. Uno in genere è armato e intima agli operai presenti di andare via. Ovviamente gli operai hanno timore a ingaggiare un confronto fisico. «Parlano in dialetto dell’hinterland barese», riferiscono le vittime. Nello stesso tempo, si dirigono minacciosi verso gli operai stessi. Spesso le guardie campestri passano poco prima quando tutto è a posto. Nello stesso appezzamento possono rubare a ripetizione. Decine e decine di alberi spogliati. «Usano il metodo tradizionale. Collocano delle reti ai piedi dell’albero. Con delle verghe scuotono l’albero facendo cadere le mandorle».
Un anno particolare - Le ipotesi degli stessi imprenditori agricoli è che i malviventi rivendano poi la refurtiva ad altri imprenditori che la rivendono a loro volta magari proprio a chi ha subito il furto. Francesco Rella presidente Coldiretti Grumo: «Negli ultimi giorni abbiamo anche noi notizia di ripetuti episodi di furti di mandorle. È diventata routine in questo periodo dell’anno.
Specialmente in un anno come questo, in cui il prodotto scarseggia per cui quel poco che resta sugli alberi va a ruba. Noi agricoltori siamo costretti a organizzare delle ronde diurne e notturne. La maggior parte dei furti si verifica subito dopo mezzogiorno e nel primo pomeriggio ma anche di notte».
Le ronde notturne - «Le mandorle che si sono salvate dall’ondata di gelo di marzo vanno letteralmente a ruba in campagna perché sono poche e di ottima qualità, per cui spuntano prezzi che allettano la criminalità locale. I nostri imprenditori si sono organizzati in ronde notturne e diurne, dormono addirittura in campagna», denuncia Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia. «Spesso gli agricoltori devono addirittura anticipare la raccolta – conclude Muraglia - proprio per tentare di contrastare i furti. Nel territorio tra Grumo, Palo e Toritto si tratta di vere e proprie squadre organizzate che agiscono tra la notte e le prime ore del mattino e riescono a “ripulire” fino a 50 alberi alla volta. Chiediamo al Prefetto di Bari, molto sensibile al tema delle sicurezza nelle campagne, di intervenire con tempestività e fermezza».