BARI - Alla resa dei conti poteva andare pure peggio. Anche se la frattura multipla scomposta al piatto della tibia, l'intervento chirurgico a cui sarà sottoposta nelle prossime ore e i 3 mesi di convalescenza che l'attendono non si possono considerare una passeggiata. V.L., 28enne barese che lavora in una residenza universitaria, non dimenticherà facilmente la disavventura vissuta l'altra sera quando, verso mezzanotte, in prossimità della rotatoria di via Salvatore Matarrese, è rovinata a terra col suo monopattino elettrico. La causa della caduta? Una buca. O meglio, una delle tante voragini che si trovano sull'asfalto «groviera» di Bari. Al centro come in periferia
«Avevo poco prima noleggiato il monopattino a Poggiafranco - ci racconta V.L. che è ora ricoverata al Mater Dei Hospital in attesa di essere operata nelle prossime ore -. Ero in compagnia di amici che mi precedevano. Dopo aver percorso via Omodeo e aver schivato alcune auto e altri fossi lungo la strada, ricordo di essere finita con le ruote del monopattino letteralmente all'interno di una buca enorme. Non sono riuscita a scansarla e sono caduta, urtando violentemente sul manto stradale».
La protagonista di questa brutta disavventura ci parla con un filo di voce. È dolorante e provata dopo quanto le è accaduto. Ha annunciato che chiederà il risarcimento dei danni fisici e materiali subiti al Comune che dovrebbe occuparsi, tra l'altro, anche della manutenzione stradale. «Non è possibile consentire l'uso delle due ruote in generale se non ci sono piste ciclabili idonee. Le conseguenze sarebbero state più drammatiche se fossi stata investita da un'auto».
V.L., subito soccorsa, è stata portata dapprima al Policlinico dove, distesa su una barella senza ricevere cure, ha dovuto attendere ore prima di decidere il trasferimento al Mater Dei. «È incredibile, con me, al pronto soccorso c'erano tante altre persone vittime di analoghi incidenti stradali. Tutti causati da cadute dai monopoattini».
Adesso V.L., dopo l'operazione, sarà costretta a rimanere immobile un mese e sottoporsi a riabilitazione per altri due mesi. Ferie saltate ma, anche, lungo periodo di assenza dal lavoro. «Lo so, è stata la prima volta che usavo il monopattino ma sarà anche l'ultima».
Poi, dopo aver abbozzato un sorriso, la 28enne barese torna seria: «Mi chiedo: deve scappare per forza il morto prima che qualcuno decida a Bari di sistemare le strade per consentire nella nostra città l'uso di biciclette, ciclomotori e monopattini in sicurezza?».