TERLIZZI - Non si contano più i casi di intrusione con scasso, vandalismo e furto nelle scuole di Terlizzi. Solo nell’ultima settimana si sono registrate ben tre effrazioni nel plesso di viale Indipendenza, alla periferia della città, all’interno dell’edificio che ospita il Circolo San Giovanni Bosco e la media Moro-Gesmundo-Fiore.
Prima intrusione il 20 luglio senza constatazione di danni; la seconda il 23 con danni agli arredi, con mascherine e rifiuti vari lasciati negli armadi; l’ultimo sfregio il 24 nel bagno riservato ai docenti con «evidente rilascio di urine». Per non dire che a inizio luglio c’era già stata un’altra intrusione con armadi rotti e cancelleria portata via.
La scia seriale di «visite» va avanti da tre anni ormai e riguarda un po’ tutti i plessi scolastici di Terlizzi. L’ultimo fermo risale a un anno fa quando i Carabinieri della locale tenenza sorpresero un ventottenne denunciato in flagranza di reato per danneggiamento e tentato furto aggravato.
I fatti degli ultimi giorni si assomigliano molto tra loro. I balordi entrano di notte totalmente indisturbati dalle finestre, distruggono porte e armadi, portano via materiale di cancelleria e altri accessori scolastici, sporcano e sfregiano. Con tutta probabilità si tratta di teppisti del posto, ma è chiaro che la misura adesso è colma e nessuno se la sente più di ridurre il tutto a semplici bravate.
Tant’è che i casi delle ultime ore hanno fatto perdere la pazienza alla dirigente della scuola Don Bosco, Clara Peruzzi: «Manca la buona volontà da parte del Comune - attacca -. Manca nell'attivare le videocamere, così come manca nel sistemare gli ingressi in modo da rendere più ostici gli accessi e nel dare una pulita intorno alla scuola. Così come manca nel voler rimediare a un tombino scoperto che potrebbe rivelarsi pericoloso se un bambino dovesse cascarci dentro».
Una stilettata arriva dalle stesse file della maggioranza, con la consigliera Mariangela Galliani (Fratelli d’Italia) che commenta così: «Rubare a scuola non è il solito furto. È qualcosa che in un Paese civile dovremmo considerare univocamente abominevole. Ma quanto è grave ugualmente l’indifferenza di chi ha il compito di porre rimedio e invece, con ostinata determinazione, non fa? Essere consigliere di maggioranza e non essere stata in grado di convogliare amore verso la scuola e il suo enorme compito di traghettare le nostre genti nel progresso vero è per me il fallimento più grande», ammette.
Al centro delle polemiche c’è la mancata installazione dei sistemi antifurto. Già due anni fa la giunta comunale aveva stanziato dal proprio bilancio ben 28mila euro per l’installazione di sistemi antifurto in tutti i plessi scolastici comunali. Furono interpellate anche delle aziende di settore specializzate. Insomma è tutto pronto da tempo. Da allora progetti e preventivi sono rimasti fermi nei cassetti dell’Ufficio tecnico comunale.