BARI - I proprietari di due terreni compresi nell’area dell’istituendo Parco naturale di Costa Ripagnola a Polignano a Mare hanno presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica chiedendo l'annullamento del disegno di legge approvato con delibera di Giunta regionale a marzo per l’istituzione del Parco.
Nel ricorso è spiegato che i due terreni, classificati nel piano regolatore del Comune di Polignano come «zona di espansione» e sui quali è stato già presentato un piano di lottizzazione per la realizzazione di 45 immobili, sono stati invece ricompresi dalla Regione nella «zona 1» del Parco, quella cioè di rilevante valore naturalistico, paesaggistico e storico culturale dove c'è il vincolo di assoluta inedificabilità.
I proprietari dei suoli chiedono quindi una riperimetrazione del Parco che escluda quei terreni, «ubicati all’interno del perimetro urbano», evidenziando che «l'intera area è priva di qualsivoglia pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico, culturale, ed è circondata da un moderno tessuto urbano periferico, già costruito tutto intorno».
«Lasciarla fuori e consentire la edificazione prevista nel Prg del Comune di Polignano a Mare - si legge nell’atto - non interferisce in alcun modo con la realizzazione degli obiettivi del Parco». I ricorrenti spiegano che la delibera della Regione, «avendo determinato la entrata in vigore delle norme di salvaguardia che comportano la immediata inedificabilità dei terreni, comporta il blocco dell’iter autorizzativo della lottizzazione, con notevole pregiudizio in danno degli interessati», «danno grave ed irreparabile - aggiungono - perché le norme di salvaguardia, se non bloccano, sospendono comunque, per anni, la edificabilità dei terreni».
Per questo, in attesa della decisione di merito sull'annullamento, chiedono anche che venga concesso la sospensione della delibera per «procedere alla edificazione dell’area».