BARI - «Ero accaldata. Ho comunque rinunciato a prendere l’autobus perché il 4, che collega piazza Moro con Carbonara, alla terza fermata di corso Benedetto Croce era troppo pieno: persone sedute su sedili affiancati e non su posti alternati, gente in piedi e persino senza mascherina. Un anziano a volto scoperto, sceso dal mezzo, si è giustificato dicendomi che mancava l’aria».
Scene come quelle raccontate da Carmela, impiegata 50enne, si ripetono da quando è scoppiato il caldo. La questione è che le norme sul distanziamento sociale si applicano senza se e senza ma, indipendentemente dalla temperatura. Anche se dall’assessore alla Mobilità, Giuseppe Galasso, giungono rassicurazioni: «L’aria condizionata potrà entrare in funzione. Sui bus acquistati di recente le finestre e la botola centrale si aprono appena. Dobbiamo garantire ai passeggeri di viaggiare in condizioni idonee».
Questo non significa però che della mascherina si possa fare a meno. «I controllori torneranno in servizio - continua l’assessore - ma non è pensabile che l’intera flotta possa essere presidiata. Le verifiche saranno fatte come sempre a campione. Più volte il sindaco Antonio Decaro ha fatto appello al senso di responsabilità: indossare la mascherina è un obbligo, una protezione per se stessi e per gli altri».
Intanto qualcuno potrebbe rimanere a terra. Spiega l’assessore: «La capienza dei mezzi pubblici è stata dimezzata. È impensabile incrementare però i mezzi in circolazione. Per questo stiamo facendo una verifica sulle linee, in modo da tagliare i rami secchi e potenziare la frequenza sui percorsi con un maggior numero di utenti. Le novità riguardano per ora la linea 71 che conduce nella zona industriale. L’Amtab ha fatto comunque altre proposte di modifica del servizio che saranno oggetto di valutazione. Sarà attivato un monitoraggio costante sulla domanda dell’utenza in modo da orientare le scelte rispetto alle esigenze dei cittadini. La riorganizzazione del trasporto pubblico è solo una parte di un più ampio piano di mobilità a cui stiamo lavorando, che prevede anche un rafforzamento degli itinerari ciclabili in tutta la città e l’estensione delle zone 20 e 30».
Fra le proposte di modifica, il capolinea dell’11 e 11/ da spostare su via Capruzzi, davanti al portico della Regione. Il capolinea delle linee 3, 13, 53 potrebbe essere su corso Italia (marciapiede lato FAL). Cambiamenti potrebbero riguardare le linee 1, 9 e 10 con l’obiettivo di alleggerire il traffico passeggeri in piazza Moro. Probabile lo stop alle navette notturne per dirottare quei chilometri sui percorsi più frequentati.