BARI - A Parco 2 Giugno e nella pineta San Francesco, le prime aree verdi nelle quali da lunedì dovrebbero riaprire i cancelli, al momento ci sono gli operai. Sono in corso gli interventi per potenziare l’illuminazione e per installare le telecamere di videosorveglianza. A breve dunque i giardini più grandi della città potranno essere frequentati dagli sportivi e dai cittadini di ogni età, inclusi i più piccoli, per una breve passeggiata, ma senza soste, né palloni, né chiacchiere sulle panchine. Sarà possibile correre fra i viali, ma non stendere un telo oppure una tovaglia, fino a nuovo ordine. Vietati dunque i pic-nic e gli assembramenti, parola abusata da quando il coronavirus ha stravolto le vite di tutti gli abitanti del pianeta, e ormai sinonimo di contagio e di multe.
Il sindaco, che si attiene alle disposizioni contenute nell’ultimo decreto firmato dal premier Conte, fa appello al senso di responsabilità dei cittadini: impossibile presidiare da mattina a sera le aree pubbliche, dal momento che in seguito saranno riaperti tutti gli altri spazi recintati. Riguardo alle zone attrezzate con i giochi per i bambini, Antonio Decaro attende indicazioni dal governo nazionale. Per ora restano chiusi.
Intanto una cosa è certa: il 1º maggio è confermato l’obbligo di rimanere a casa. Ognuno nella propria abitazione senza possibilità di ospitare parenti e amici. Coloro che non rispetteranno le regole, rischiano di essere sanzionati.
E il diritto dei bambini di stare all’aria aperta? Di questo, ma soprattutto di come poter conciliare la ripresa delle attività produttive con la cura e la custodia dei figli dopo il 4 maggio si sta occupando il sindaco, nella doppia veste di presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni (Anci). Decaro, che ha partecipato a un tavolo convocato dal governo, ha posto una serie di quesiti. Riassume: «I genitori che tornano al lavoro devono poter contare su soluzioni per i loro figli che non vanno a scuola. Da giugno, i bambini devono poter frequentare i centri estivi e le altre strutture, come oratori, cortili delle scuole, ludoteche e centri famiglie, seppur in numero contingentato e rispettando il distanziamento sociale: il rapporto dovrebbe essere di 4-5 bambini per operatore. Inoltre da settembre le scuole devono poter accogliere gli studenti in aule compatibili con le nuove norme: servono procedure snelle, a burocrazia zero, per iniziare immediatamente i lavori di adeguamento. Infine chiediamo ulteriori risorse per dotare le famiglie meno abbienti di tablet e pc, e accordi con i gestori della telefonia perché la navigazione sulle piattaforme scolastiche sia sempre gratuita».
La ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, ha preso l’impegno di redigere regolamenti validi per tutti, anche per le attività che da giugno potranno essere svolte all’aperto. La ministra del Lavoro e del Welfare, Nunzia Catalfo, ritiene che queste attività si possano retribuire con il voucher babysitter. La collega del dicastero dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha assicurato che saranno stanziati 80 milioni di euro per l’acquisto di dispositivi collegati a internet da distribuire agli alunni in difficoltà economiche, cercando un accordo con i gestori delle reti di telefonia affinché la navigazione sulle piattaforme scolastiche sia definitivamente gratuita.