BARI - Se donne e uomini sono disperati per la chiusura di parrucchieri e barbieri, i cani di casa non ridono. Il codice ateco 96 «Altre attività di servizi alla persona» accomuna tutti questi servizi di cura e tiene chiusi gli esercizi come da Decreto dell'11 marzo, creando problemi notevoli, alle signore per la ricrescita dei capelli grigi, ai cani per il pelo che cresce senza regole.
C'è poi un altro codice ateco il 47.76.20 che disciplina il commercio al dettaglio di piccoli animali domestici. Questi negozi invece possono stare aperti perché vendono anche cibo per animali.
«Il problema riguarda alcuni negozi che hanno un codice ateco che permette loro l'apertura ma non la toelettatura di animali – spiega Giuseppe Corcelli consigliere del primo Municipio -. In queste settimane ho raccolto le richieste di chiarimenti di alcuni esercenti che si trovano a dover fare i conti con una normativa un po' ambigua tanto che le stesse forze di polizia deputate ai controlli danno versioni discordanti».
Il problema non è da sottovalutare e chi ha a casa un cane che non sia un piccolo pincher lo sa bene: questo è il periodo di muta e la caduta e la ricrescita dei ciuffi di peli rende casa uno spazio dove sopravvive solo chi è armato costantemente di aspirapolvere.
«Alcuni esercenti mi hanno chiamato per chiedermi risposte univoche – sottolinea Corcelli -, attraverso l'assessore Palone e il consigliere Paparella abbiamo anche inviato un quesito al Prefetto che ha confermato quanto stabilito dal decreto sull'apertura dei negozi per animali e chiusura di quelli di toelettatura, ma non si dice nulla di quanti hanno entrambi i servizi e rientrano tra i settori aperti. Io dico: troviamo un rimedio, nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Chi ha la giusta sensibilità o esperienza di cani in casa lo sa benissimo: le persone sanno lavarsi, un cane no. E dopo quasi due mesi di tutti chiusi in casa la situazione dei nostri amici a quattro zampe è problematica da gestire, far loro il bagno è una necessità».
Nonostante parrucchieri, barbieri e toelettatori siano servizi che ricadono in assimilate attività, in realtà sono diversissime: i toelettatori hanno a che fare con gli animali e di conseguenza non possono essere vettori del virus.
«A noi è capitato di avere due diversi controlli, uno ci ha detto che potevamo toelettare gli animali e un secondo no – spiega Leda di Animalia -. Il nostro punto vendita ricade tra i servizi di vendita con il codice 47 e che possono stare aperti, abbiamo due diversa stanze per poter lavare i cani, li posso prendere direttamente da casa, portare da me, lavarli e riportarli. Un servizio che non mette a repentaglio nessuno, rispettando tutte le norme di sicurezza. Vorrei capire, la pizza a domicilio sì e la toelettatura no? Gli animali hanno bisogno di cure e la toelettatura non è solo un problema estetico, il lavaggio previene le dermatiti, non voglio pensare come stanno soffrendo specie i cani di grande taglia».
I proprietari di animali sono disperati, la convivenza con un cane necessita di cure ed igiene che da quasi due mesi non sono possibili.
«Ci stanno facendo una testa così sulla necessità di tenere pulita e disinfettata casa e poi si sottovaluta un problema del genere?», mette in evidenza Corcelli.
«Dopo due mesi e in particolare in questo periodo di inizio primavera i cani diventato come pecore da gregge – spiega il toelettatore -, molti di noi possono garantire la massima sicurezza sanitaria, ecco perché stiamo sollevando il problema come categoria. Non mi piace solo lamentarmi su facebook, io sto cercando risposte ad un problema reale».
I nostri poveri amici a quattro zampe, non solo sono devastati da continue passeggiate a tutte le ore, ma non possono neanche godere di un bel bagno e soprattutto meritano più attenzione e sensibilità.