Sabato 06 Settembre 2025 | 18:43

Bari, ambulanti disperati al sindaco Decaro: «Riapra via Pitagora»

 
Ninni Perchiazzi

Reporter:

Ninni Perchiazzi

Decaro  con gli ambulanti

Decaro con gli ambulanti

Il Comune dispone lo spostamento in viale Magna Grecia

Giovedì 16 Aprile 2020, 09:47

BARI - Mercato ortofrutticolo di Japigia, commercianti sul piede di guerra. Obiettivo tornare a lavorare il prima possibile dopo oltre tre settimane di chiusura forzata che sta mettendo in ginocchio l’economia familiare della quasi totalità dei poco più di sessanta operatori commerciali.

D’altronde, in linea con le prime indicazioni della cabina di regia e del Governo, Palazzo di Città sta lavorando all’organizzazione della ripartenza di settori come il mercatale, tra i primi a subire gli effetti dello stop forzato alle attività con conseguenze catastrofiche sotto l’aspetto economico. La soluzione prospettata però, seppur in via sperimentale - spostare i banchi alimentari da via Pitagora a viale Magna Grecia -, al momento non sembra essere gradita agli ambulanti.

Fermento -  Le mascherine anti-contagio non contengono né celano la rabbia degli ambulanti quantomai decisi a far valere le proprie ragioni. «Così non si può andare avanti», dice uno di loro bardato col cappuccio a difesa del freddo maestrale. «E poi a Santa Scolastica e in corso Mazzini c’è sempre un casino di gente, non capisco perché proprio noi di via Pitagora dobbiamo restare chiusi. Se c’è pericolo, c’è pericolo ovunque», aggiunge un altro collega piuttosto arrabbiato. Un terzo commerciante va sul pratico: «Basta adottare gli accorgimenti i minimi previsti, invitando operatori e consumatori a indossare mascherine, a utilizzare igienizzanti e guanti, non vedo perché non si debba lavorare. Le nostre famiglie non ce la fanno più», chiosa.

Proposte contro  - Sempre in tema di concretezza, gli ambulanti dell’ortofrutta chiedono a gran voce di poter riaprire, magari a giorni alternati, venti di loro alla volta, ma sempre su via Pitagora, delimitando poi gli spazi di accesso. Da qui lo scontro con l’amministrazione comunale - ieri rappresentata dall’assessore alle Attività economiche, Carla Palone, e dal presidente del Municipio I, Lorenzo Leonetti -, che invece ritiene di aver individuato la soluzione ottimale, traslando l’intera attività in viale Magna Grecia. Scelta però contestata, come detto, dai commercianti, prevalentemente per motivi logistici: infatti, quasi tutti hanno depositi e locali per bancarelle, merce, frigoriferi, macchinari e quant’altro in via Pitagora, a breve distanza dal mercato stesso. Invece, spostarsi a 5-600 metri più in là, in viale Magna Grecia, a loro dire, sarebbe gravoso e costoso.

Sperimentazione  - «È nostra intenzione evitare che la drammaticità della crisi economica si accentui ancora di più», fanno sapere da Palazzo Di Città, dove si sta studiando come organizzare aree mercatali all’aperto esclusivamente per banchi alimentari, delimitate da ingressi contingentati e presidiati al fine di limitare l’afflusso di gente.
Gli assessorati ai Lavori Pubblici e allo Sviluppo economico stanno lavorando alla predisposizione di un mercato giornaliero all’aperto (recintato e presidiato) su viale Magna Grecia, nei tratti di carreggiata compresi tra la rotatoria di via Caldarola e la rotatoria di via Peucetia. La sperimentazione dovrà essere verificata anche sotto gli aspetti della viabilità che in caso di realizzazione, si sposterebbe sulle complanari.

Si tratterebbe di una soluzione sperimentale che intende andare incontro alle esigenze sia dei commercianti sia dei cittadini desiderosi di poter tornare a fare acquisti al cosiddetto «mercato», unitamente all’esigenza di programmare una seppur lenta attività di ripresa di tutte le attività economiche. La fase transitoria si concluderebbe poi con il completamento della realizzazione della struttura coperta di via Pitagora, previsto per fine anno. Difficile trovare un’altra opzione, piaccia o meno, l’alternativa sarebbe di restare ancora chiusi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)