Bari - La bella stagione si avvicina e sono in molti a domandarsi, tra appassionati della tintarella e gestori dei lidi, a domandarsi se e come sarà possibile farsi una nuotata o, d’altra parte, accogliere i bagnanti.
L’ottimismo non deve mai mancare, anche in tempi di coronavirus, e di ottimismo ne ha tanto Resy Tassiello, titolare di uno stabilimento balneare tra Bari e Palese: “Voglio credere che anche la prossima estate le spiagge saranno frequentate da persone in cerca di sole, mare e soprattutto relax”. Secondo lei, quindi, la tintarella, nella bella stagione ormai imminente, non sarà un sogno proibito? “Ho riflettuto molto in queste settimane di clausura forzata a casa - risponde Tassiello - e mi sono detta che non tutto è perduto. A una condizione imprescindibile, però”.
Quale? “Che le autorità competenti permettano a noi gestori di entrare nei rispettivi stabilimenti e di eseguire le opere di manutenzione innanzitutto, e poi - aggiunge - di adattamento delle strutture alle inedite esigenze legate soprattutto al distanziamento interpersonale”.
Andiamo con ordine. Il mese di aprile, per i titolari dei lidi, è tradizionalmente quello dei lavori per rendere lo stabilimento accogliente, efficiente e bello agli occhi degli abbonati e degli avventori. La salsedine e i capricci del meteo, nel periodo invernale, oggettivamente aggrediscono cabine, banchi bar, docce, toilette e pedane. Ogni anno si fa maquillage, e però nell’emergenza Covid-19 ogni intervento del genere è vietato. Perciò la Tassiello e i suoi colleghi gestori chiedono una deroga, un semaforo verde all’accesso nelle aree in concessione.
l passo successivo sarebbe l’adattamento alle misure di contenimento. Resy Tassiello esemplifica: “Nel mio lido installiamo ogni anno 150 ombrelloni. Noi siamo disposti a ridurli a 90. Stesso discorso per i gazebo, che sono una decina e possono diminuire”.
Quali regole potrebbero essere introdotte per il bar-ristorante? “Accessi scaglionati - è la proposta -, distanza interpersonale rigorosa e niente contanti. I pagamenti delle consumazioni dovrebbero completarsi solo con carta di credito o anche via computer. La consegna di monete e banconote infatti implica un contatto troppo ravvicinato. Nel ristorante? Basterebbe allargare gli spazi e i tavoli”, conclude la imprenditrice.