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Corato, aggredita da cani randagi: incubo per una signora

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Corato, aggredita da cani randagi: incubo per una signora

La donna era andata in farmacia per una commissione. Divampa sui social la polemica sul randagismo 

Mercoledì 12 Febbraio 2020, 11:52

CORATO - I segni dei canini sulla gamba sono evidenti. È stata accerchiata e aggredita da randagi mentre si stava recando in farmacia per acquistare un medicinale per suo figlio: è sotto choc e dolorante la signora di Corato che, l’altra mattina, ha rischiato grosso a causa di un branco di randagi.
La donna è stata avvicinata da quattro o cinque cani mentre attraversava l’incrocio tra via Prenestina e via Francavilla. Un animale l’ha morsa alla gamba, all’altezza del polpaccio. La ferita, sia pure evidente, fortunatamente non è stata così profonda da recidere qualche nervo sottostante.
Subito soccorsa da una automobilista di passaggio, la malcapitata è stata accompagnata prima al pronto soccorso e, subito dopo, all’Ufficio igiene dove, come è prassi, è stata sottoposta alla antitetanica e al trattamento antirabbico.
Una circostanziata segnalazione è stata fatta anche alla Polizia locale e al Comune affinché provveda a far accalappiare i cani senza padrone che, probabilmente, potrebbero tornare ad aggredire.
La vicenda, segnalata sulla pagina Facebook «La voce dei coratini», ha subito scatenato una ridda di commenti. Tanta solidarietà per la donna aggredita e morsicata ma, anche, diversi gli animalisti che, schierandosi in difesa dei randagi, hanno cercato di «giustificare» l’aggressione come reazione a un presunto atteggiamento ostile assunto da parte della signora. Che, invece, ha avuto l’unica colpa di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Tra i commenti postati sul social network anche le segnalazioni di altre aggressioni avvenute sempre a Corato (su via Teano, via Gigante) e sempre da parte di altri randagi in branco: «È assolutamente importante mettere tutti i cittadini in sicurezza e non girare la testa dall'altra parte», è stato uno dei commenti postati.
Quello del randagismo, in realtà, per le amministrazioni che si sono succedute a Corato è sempre stato un problema con tutte le implicazioni di ordine igienico, sociale e sanitario. Ma anche economico.
In realtà la città non è ancora dotata di un canile municipale e, per questo, i randagi che vengono accalappiati sono rinchiusi in strutture convenzionate, adibite a canili sanitari (dove vengono inizialmente ricoverati in osservazione) e rifugi (dove vengono successivamente ricoverati). Se si considera, poi, che le strutture sono spesso sovraffollate, si capisce benissimo quanto la gestione dei cani randagi incida pesantemente sulle finanze comunali.
È così a Corato i randagi continuano ad aumentare sempre più, vagando e riproducendosi indisturbati. «Assistiamo impotenti al dilagare del fenomeno e quello che è accaduto alla signora, l’altra mattina, ne è la diretta conseguenza», dicono alcuni cittadini che fanno riferimento anche al problema del decoro urbano. «Quando le bestiole sporcano - aggiungono - appresso a loro non c’è il padrone che rimuove gli escrementi. È mai possibile?».

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