Sabato 06 Settembre 2025 | 12:00

Tumore alla prostata: ospedale Miulli diventa punto di riferimento regionale

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

Ospedale Miulli, Strada Prov. 127 Acquaviva – Santeramo Km. 4,100, 70021 Acquaviva delle Fonti BA, Italia

Ogni anno in Puglia oltre duemila nuovi casi

Giovedì 09 Gennaio 2020, 14:00

14:01

In Puglia, ogni anno, sono diagnosticati 2.150 nuovi casi di tumore prostatico; 17.000 pugliesi convivono con questa neoplasia che richiede il coinvolgimento, nel percorso di diagnosi e cura, di molteplici figure specialistiche.
La novità viene dall’Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti (Ba) che ottiene la certificazione UNI EN ISO 9001:2015 del Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) e diventa punto di riferimento regionale per i pazienti colpiti da questa neoplasia.

Nell’ospedale, un team d’eccellenza garantisce un percorso di cura certificato ed efficace ed assicura la presa in carico multidisciplinare di questi pazienti ed un percorso certificato rapido, efficace ed efficiente. “La missione dell’Ente Ecclesiastico Ospedale Miulli è quella di essere sempre attenti al paziente – dice Mons. Domenico Laddaga, Delegato del Governatore
dell’E.E.Ospedale Generale Regionale “F. Miulli” – la certificazione ricevuta dal PDTA del tumore della prostata suggella questo percorso nella terapia oncologica. Un’attenzione che è rivolta a tutte le forme di cura: chirurgica, medica e radioterapica”.

«Negli ultimi anni abbiamo verificato un aumento di incidenza dell’adenocarcinoma della prostata. Il corretto approccio diagnostico e terapeutico a tale patologia è indicato – dice Giammarco Surico, direttore U.O.C. Oncologia e Oncoematologia dell’ ospedale - dalle linee guida delle Società scientifiche nazionali ed internazionali: da qui l’esigenza di dotarsi di un Percorso
Diagnostico Terapeutico Assistenziale che coniughi le raccomandazioni cliniche delle Linee guida alle realtà locali”.

«Il Miulli è centro di riferimento per il trattamento delle patologie uro-oncologiche, tutto ciò grazie all’adozione di due criteri: i centri di orientamento oncologico (C.O.R.O.) e i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali – spiega Giuseppe Ludovico, Direttore U.O.C. Urologia – Tutto ciò in conformità a quanto deliberato dalla rete oncologica pugliese. La certificazione del PDTA del tumore della prostata è un momento di qualificazione del nostro Ospedale, ma anche di riconoscimento al lavoro di tutti gli operatori che, in un ambito di multidisciplinarietà, contribuiscono all’erogazione di un’offerta sanitaria di eccellenza».

Il percorso è imperniato su un team multidisciplinare, che si fa carico del paziente, lo accompagna e rende meno arduo il passaggio da una fase all’altra della malattia. «La sinergia, la competenza, la collaborazione di tutti gli specialisti che si occupano del tumore prostatico è fondamentale nell’approccio multidisciplinare al paziente – dichiara Alba Fiorentino, Direttore U.O.C. Radioterapia, Ospedale Generale Regionale “F. Miulli”– la presenza in questo team di urologo oncologo, oncologo medico e radioterapista oncologo permette di offrire al paziente un armamentario di terapie molto ampio, che quindi si
tramuta in un miglioramento dei risultati riducendo gli effetti collaterali. Ma l’eccellenza dell’Ospedale Miulli non è solo tecnologia avanzata e innovazione terapeutica: è anche prendersi cura a tutto tondo del paziente, offrendo la possibilità, ad esempio, di un trattamento psicologico dedicato durante i trattamenti oncologici».

Il modello di PDTA certificato riflette una tipologia di governance clinica basata su specifici percorsi formalizzati, su protocolli clinico-organizzativi, condivisi tra le varie Unità Operative coinvolte, e su un adeguato sistema di monitoraggio delle performance. Il percorso tracciato all’Ospedale Generale Regionale Miulli prevede servizi di accoglienza e di diagnostica dei
pazienti con diagnosi di malattia iniziale o con sospetto diagnostico; servizi per la fase terapeutica con unità di radioterapia e chirurgia, dotati di apparecchiature d’avanguardia che rappresentano il fiore all’occhiello dell’Istituto; servizi completi di oncologia medica integrata con i servizi di urologia; oltre a un team multi e interdisciplinare che si avvale di avanzatissimi laboratori di analisi e di biologia molecolare. Tutto questo nell’ottica di orientare sempre di più le terapie a seconda delle caratteristiche genetiche del cancro, specie per i pazienti con malattia metastatica. Evoluzione verso terapie sempre più mirate e di precisione che non può prescindere dai test molecolari ma che deve tener conto anche della sostenibilità di sistema.

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