GRAVINA - Sequestrate oltre duemila sigarette elettroniche "tarocche" e liquidi "svapabile" sprovvivisti di codice identificativo. I sigilli sono scattati a seguito di un blitz operato presso un commerciante al dettaglio di Gravina in Puglia dai finanzieri del Nucleo operativo metropolitano di Bari che hanno operato insieme al personale dell’Ufficio delle Dogane di Bari, coordinato dalla Direzione Interregionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Una volta effettuato l’accesso nei locali aziendali l’attenzione degli operanti è stata subito richiamata da centinaia di flaconi di liquido "svapabile" esposti per la vendita ai clienti privi del "codice identificativo univoco" di cui, invece, gli stessi devono essere obbligatoriamente dotati per essere posti in commercio. In particolare, l’assenza di tale codice costituisce la prova dell’origine illecita della merce, implicando il suo approvvigionamento tramite soggetti non autorizzati, nonché del mancato assoggettamento del liquido “svapabile” alle imposte dovute per i prodotti succedanei del tabacco. Nel corso del controllo dei locali i finanzieri hanno anche rinvenuto e sottoposto a sequestro circa duemila sigarette elettroniche e loro parti di ricambio destinate alla vaporizzazione dei prodotti da inalazione riportanti il marchio di conformità "CE" non conforme alle direttive europee sulla sicurezza dei prodotti elettronici.
Il titolare dell'esercizio commerciale, pertanto, è stato denunciato per i reati di vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione, frode nell’esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Nello specifico tale ultima ipotesi di reato è stata contestata in quanto l’assenza del "codice identificativo univoco", insieme ai 30 chilogrammi di prodotti sequestrati ha determinato l’applicabilità della disciplina sanzionatoria prevista dal Testo Unico delle Leggi Doganali per il contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Peraltro, i prodotti "taroccati" sequestrati avrebbero potuto costituire un rischio per la salute dei consumatori visto che non presentavano alcuna garanzia circa la loro rispondenza ai parametri di qualità e sicurezza richiesti dalla normativa di settore.
Sono in corso indagini per risalire alle rotte di approvvigionamento della merce illecita e individuare eventuali altri responsabili del contrabbando e della contraffazione che risultano essere nell’ultimo periodo, anche in questo specifico settore, in aumento sia sotto il profilo delle quantità importate che della conseguente vendita al minuto.