Dal Petruzzelli a Parco 2 Giugno, passando davanti alla Fibronit, l’ex fabbrica della morte dove è in corso la bonifica dall’amianto per farne un grande polmone verde a servizio della comunità. È il percorso che i paladini dell’ambiente hanno scelto per celebrare venerdì a Bari la giornata dello sciopero per il clima, in programma nelle città di tutta Italia. Ma, secondo la questura, un corteo che attraversa tre quartieri, in una giornata lavorativa, rischia non solo di mettere in crisi il traffico, ma di paralizzare le attività di uffici e scuole.
Sono queste le ragioni dello scontro che, a pochi giorni dall’evento che porterà nuovamente per strada migliaia di studenti delle scuole superiori, dell’università, i lavoratori, i sindacati, il mondo delle associazioni, è già divampato sui social. Con una lettera aperta, i manifestanti del Fridays For Future chiedono al sindaco Antonio Decaro di fare da mediatore.
Scrivono: «Il questore nega al Fridays For Future il percorso individuato perché disturberebbe troppo la città. Sì, per un giorno vogliamo dare fastidio, altrimenti non faremmo sciopero. Fridays For Future sta bloccando non una città, ma 150 Paesi nel mondo ed è per questo che manifestiamo, non per divertirci a fare un po’ di folklore. Torneremo in Questura per concordare un itinerario che secondo noi deve passare davanti al sito inquinato della ex Fibronit e terminare in uno dei pochi spazi verdi di Bari».
Queste le strade che, al passaggio dei giovani e di tutti coloro che lottano per il Fu.Tu.Ro ( FUori dal fossile nel tentativo di frenare il surriscaldamento del pianeta, TUtti uniti, nessuno escluso: la transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale, utilizzando come faro il principio della giustizia climatica; ROmpiamo il silenzio, diamo voce alla scienza) dovrebbero essere vietate agli autobus, alle automobili e agli scooter: largo Alberto Sordi accanto al Petruzzelli, corso Cavour, via Carulli, sottopasso di Sant’Antonio, via Capruzzi, via Caldarola davanti alla Fibronit, ponte di via Omodeo, via Di Vittorio, via della Costituente, Parco 2 Giugno. Troppi chilometri, secondo la Questura, con il pericolo di mandare il tilt la città. Il sindaco si è comunque impegnato a chiedere al Comitato dell’ordine pubblico di trovare un percorso compatibile con le questioni di sicurezza. Dice Decaro: «Il questore è molto disponibile, credo che troverà una soluzione».
Nel dibattito interviene Michele Laforgia, avvocato penalista impegnato in politica e fondatore de «La giusta causa»: «Il diritto di esprimere il proprio pensiero, di riunirsi pubblicamente e di manifestare pacificamente è un diritto garantito dalla Costituzione. Gli organizzatori di Friday For Future, inoltre, hanno perfettamente ragione nel rivendicare un percorso visibile e significativo, anche se questo genererà qualche problema per il traffico. È nello spirito della manifestazione. Del resto, un corteo che non crea nessun problema per la viabilità non è un corteo. Sono certo che il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica abbia ben altri problemi di cui occuparsi che non del tragitto di un corteo di protesta per l’emergenza climatica e ambientale».