Il padre di un bambino di 4 anni ha aggredito oggi i medici dell’ospedale di Molfetta (Bari) che stavano visitando il figlio ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per fermarlo. Lo riferisce in una nota il direttore generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce, che racconta l’episodio avvenuto questa mattina.
Il bambino, accompagnato dai genitori al Pronto Soccorso dell’ospedale di Molfetta, è stato prima visitato e poi ne è stato disposto il trasferimento in un’altra struttura «per gli approfondimenti clinico-diagnostici del caso ed eventuale ricovero». A quel punto il padre, riferisce la nota, ha inveito «pesantemente» contro i medici, accusandoli «di perdere tempo prezioso e minacciandoli duramente. Contestualmente aggrediva fisicamente i due dirigenti medici in servizio con calci e pugni e si scagliava contro le suppellettili d’arredo del Pronto Soccorso, sollevando una scrivania e facendo cadere a terra il computer».
Sono intervenuti altri operatori del pronto soccorso per calmare l’uomo e sono state allertate le forze dell’ordine che, intervenute sul posto, hanno portato l’aggressore in caserma. «In questa vicenda - sottolinea il dg Sanguedolce - oltre che condannare il gesto dell’aggressore è opportuno mettere in evidenza l’abnegazione dei medici aggrediti che, sentiti telefonicamente, mi hanno comunicato la volontà di rientrare al più presto a lavoro».
SOLIDARIETÀ ORDINE DEI MEDICI - Solidarietà ai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Molfetta aggrediti ieri dal padre di un bambino di 4 anni, dopo la decisione di trasferire il figlio in altra struttura, è stata espressa dal sindaco Tommaso Minervini e da Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari, che «valuterà nei prossimi giorni l’opportunità di un esposto alla magistratura».
I casi di violenza nei confronti di medici «sono all’ordine del giorno in Puglia, che è in cima alle classifiche per numero di aggressioni», sottolinea Anelli, ricordando che venerdì 13 settembre «si celebrerà a Bari la Giornata nazionale contro la violenza verso gli operatori sanitari, dedicata a Paola Labriola e organizzata dalla Federazione nazionale Fnomceo insieme all’Ordine di Bari», e chiedendo che «in ogni Pronto soccorso ci siano figure dedicate a curare l’accoglienza e la comunicazione con i parenti e con i pazienti. Una corretta comunicazione è infatti un fattore deterrente molto importante. Purtroppo, i medici ed il personale sanitario in condizioni di lavoro convulse come quelle che caratterizzano l’emergenza non hanno il tempo per spiegare. E spesso le manovre e gli atti medici sono interpretati in maniera errata dai parenti che non capiscono l'efficacia dei trattamenti o l’iter seguito dagli operatori. Chiedo al presidente Emiliano e al direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, di garantire che i cittadini abbiano una corretta informazione in ogni momento», anche «durante le attività di emergenza».
Il sindaco Minervini esprime «vicinanza» ai medici e a tutto il personale augurando inoltre «pronta guarigione al piccolo e un profondo esame di coscienza all’aggressore». «E' deprecabile quanto avvenuto all’ospedale di Molfetta - prosegue - dove un genitore, poi denunciato dai carabinieri, ha aggredito i medici" che visitavano il figlio. Un episodio «fotografia dei giorni in cui viviamo dove la dialettica e il rispetto dell’altro hanno ceduto il passo all’aggressività, alla intolleranza, alla prevaricazione», sottolinea, sollecitando «la collaborazione di tutti, a cominciare dalle agenzie educative»