La definizione è quanto mai asettica: «L’eruttazione è la produzione di un suono, tramite l'emissione d'aria che attraversa il cavo orale, non proveniente dai polmoni attraverso la trachea, come nel caso della voce, bensì dallo stomaco attraverso l'esofago, tipicamente a seguito di processi digestivi» (fonte: Wikipedia). Da una descrizione così elegante alla gara di rutti il passo non è certo breve.
L’argomento è stuzzicante e decisamente «leggero». L’archetipo è senza dubbio Fantozzi. Il maestro inarrivabile del rutto è lui: basta smanettare su «Youtube» per rivedere celeberrime scene cinematografiche come quella nella quale l’irriverente ragioniere scatena una valanga nelle Alpi innevate dopo avere ingurgitato una quantità immensa di birra; oppure quando sulla banchina di una stazione ferroviaria, con lo spostamento d’aria, stende a terra passeggeri e personale viaggiante; o ancora l’altra sequenza che costringe un vigile urbano ad afferrarsi a un palo della segnaletica per evitare di volare via chissà dove.
Del resto «frittatona di cipolle e rutto libero» è l’agognato menù di Fantozzi-Paolo Villaggio intento a guardare in tv la Nazionale di calcio: una condizione a dir poco meravigliosa, interrotta però dalla sgradita telefonata che lo costringe a mollare il tifo azzurro per andare suo malgrado nell’azienda galattica, al cineforum della «Corazzata Potiomkin».
In alcune culture, come quella cinese, il rutto è persino un segnale di approvazione della ricetta. Se vi lasciate andare in un ristorante di Pechino, a quanto pare il cuoco gradirà. E poi, cari lettori, suvvia, chi di voi in gita scolastica o al cambio dell’ora non ha partecipato a una gara di rutti scagli... il primo boccale di birra.
Proprio di gara stiamo parlando. A indirla i gestori di un locale in largo Adua, al quartiere Madonnella di Bari. Appuntamento oggi alle 21,30. Spazio alla fantasia, senza limiti: saranno reinterpretate canzoni e poesie in stile «eruttivo», e poi gruppi di partecipanti daranno vita alle «holarutto» da stadio. Il vincitore avrà il privilegio di, ehm, rumoreggiare, in un megafono. Ma si saranno dotati di un «ruttometro»?