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Veneziani: «Il Carroccio avanza al Sud perché riunisce più destre»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Veneziani: «Il Carroccio avanza al Sud perché riunisce più destre»

Marcello Veneziani, filosofo e scrittore - oggi a Bari per la presentazione del saggio Nostalgia degli dei (Marsilio) - si sofferma sul quadro politico pugliese commentandone l’evoluzione

Sabato 30 Marzo 2019, 11:24

BARI - La Lega come collettore di destre anche nel Sud, il declino di Berlusconi, l’intuizione frontista e anti-identitaria di Michele Emiliano: Marcello Veneziani, filosofo e scrittore - oggi a Bari per la presentazione del saggio Nostalgia degli dei (Marsilio) -, si sofferma sul quadro politico commentandone l’evoluzione..

Veneziani, le ultime regionali dal Molise alla Basilicata indicano una tendenza pro centrodestra, con la Lega motore dei successi. Sarà questo il trend per europee e amministrative pugliesi?

«C’è un vento pro Lega, sulla cui durata non ci scommetterei. Alle europee avremo un nuovo segnale o in questa direzione».

Come spiega l’avanzata del Carroccio anche sotto Roma?

«La Lega è riuscita a polarizzare una opinione pubblica di destra che non era rappresentata da tempo. La sintesi è nel “Prima gli italiani”: ha unito non solo la destra politica, ma una destra che si riconosce nei temi della famiglia, dell’ordine pubblico e dell’identità. Ha indicato simboli e battaglie semplici nella linearità, oltre a cavalcare il tema dell’immigrazione, che al Sud è meno premiante che in altre zone».

Avanzano i sovranisti, Forza Italia non è più primo partito. Il vecchio centrodestra post 1994 che fine ha fatto?

«Il mistero è legato alla sopravvivenza di Berlusconi, l’unico che sostiene questo schema».

Salvini la pensa diversamente?

«Alle regionali il centrodestra funziona, ma appena torna in pista Berlusconi, il leader leghista si smarca, e anche la Meloni è in difficoltà. L’ex premier, infatti, ha oscillato troppo tra un Matteo e l’altro; ora è pro alleanza Ppe- sovranisti ma si è allineato quando Orban è stato sanzionato dai popolari».

Si profila, intanto una Lega sempre più «agricola» con il ministro Centinaio a Romae una attenzione puntuale per il settore nel Mezzogiorno…

«Interpreta le istanze legate all’anima antica e rurale del Sud. Qui si gioca la partita della difesa del made in Italy».

Emiliano ha lanciato un fronte anti-Lega. Via il Cavaliere nero, ora la contrapposizione è con il Felp-maresciallo…

«Il governatore non ha un disegno folle: ha corteggiato a largo raggio altri soggetti, dal M5S alla Fondazione Tatarella. Poi deve individuare un nemico: lo trova in Salvini. Il suo partito non sempre lo segue in questi itinerari».

Il nuovo corso del Pd di Zingaretti?

«Andrà dove lo porterà il sondaggio. Non ha una sua coerenza. È il frutto di una “«”congiuntura”: ha vinto nel Lazio per la candidatura fuori dai poli dell’ex destro Sergio Pirozzi di Amatrice… Rimane fedele al politicamente corretto, con battaglie che compattano la sinistra, isolando il mondo progressista dal paese reale».

Il reddito di cittadinanza l’ancora di salvezza del M5S?

«Potrebbe essere la pietra al collo con cui annegherà. Gli esclusi - per i tanti filtri - dalla provvidenza potrebbero diventare un boomerang per i grillini».

Vendola e la sinistra sono insorti contro per il Congresso mondiale delle famiglie.

«La sinistra gioca di rimessa, grida all’indignazione per ogni cosa che fa l’avversario. A Verona non si riuniscono eversori. Non si può prendere una dichiarazione stravagante di un partecipante per condannare un evento. È come se un black bloc diventasse il simbolo di una manifestazione antifascista».

La Commissione Banche è partita, con qualche fatica.

«In questa vicenda si rileva in pieno l’intervento Ue e dell’establishment finanziario».

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