BARI - Tira buona aria, a Bari. I dati sullo smog sono rassicuranti secondo gli osservatori di Legambiente che ieri hanno diffuso, sul Treno Verde in sosta nel capoluogo, i risultati del monitoraggio delle polveri sottili in otto punti critici della città.
L’analisi è stata fatta nelle giornate del 28 e 29 gennaio scorso. Un picco preoccupante è stato registrato in via Maratona, strada molto trafficata e piena di tir diretti verso il porto cittadino, dove le Pm10 hanno superato il limite di legge. Sforamenti anche in via Andrea da Bari, nella zona del Policlinico e in via Caldarola. Nel complesso, hanno spiegato i responsabili di Legambiente, a Bari lo smog non raggiunge medie preoccupanti, seguendo il trend positivo dello scorso anno in cui nessuna centralina ha superato il limite dei 35 giorni nell’anno solare previsto per il Pm10.
«Benché non allarmanti, i monitoraggi cittadini sulle polveri sottili mostrano tuttavia come siano i cittadini a pagare, inconsapevolmente, il prezzo più alto in termini di qualità dell’aria che respirano, con disagi e rischi per la salute - ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -. Nonostante le buone pratiche di mobilità sostenibile degli ultimi anni, come i parcheggi di scambio, la tariffazione concentrica e gli incentivi per l'uso della bicicletta, serve ora che la Città Metropolitana approvi un Piano della mobilità sostenibile per ridurre drasticamente il numero dei veicoli in circolazione».
Ieri, in ogni caso, il Comune di Bari è stato premiato dal Treno Verde per il progetto «Muvt» («Mobilità urbana vivibile e tecnologica»), finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per la mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro. Con Muvt i cittadini baresi potranno acquistare una bicicletta per se stessi o per i propri figli usufruendo di un contributo dell’amministrazione comunale del 50% sul costo di acquisto fino ad un massimo di 150 euro per le biciclette normali e 250 euro per i mezzi a pedalata assistita, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico derivante dall’utilizzo massivo dell’automobile ad uso individuale. L’Amministrazione inoltre attiverà una forma di incentivo basato sul rimborso chilometrico: 20 centesimi di euro per ogni chilometro fatto nel tragitto casa-lavoro e 4 centesimi per altri percorsi cittadini per un massimo di 1 euro al giorno e di 100 euro in quattro mesi.
All’incontro di ieri hanno preso parte anche Mirko Laurenti, portavoce del Treno Verde, il sindaco Decaro e l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli. Ma l’iniziativa di Legambiente non guarda solo alla qualità dell’aria bensì alla qualità della vita nella sua interezza. Ecco quindi i risultati della ricerca «CittAccessibili» di Legambiente con Fondazione Serono. A Bari esiste un censimento dei residenti con disabilità e nel Comune c’è un ufficio dedicato all’Accessibilità. Dal 2018 sono applicati i Piani di eliminazione delle barriere architettoniche, obbligatori però dal 1986. La totalità dei mezzi di Tpl è attrezzata per rispondere alle esigenze delle persone a ridotta mobilità e non udenti. Il Comune ha stanziato fondi per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per favorire la completa fruizione da parte di persone a ridotta mobilità, non vedenti e non udenti. «Per quel che concerne l’accessibilità dei servizi comunali da parte dei diversamente abili – ha commentato Laurenti -,dai dati scaturiti dall’elaborazione del questionario di Legambiente e Fondazione Serono e inviato ai Comuni, emerge che Bari, pur avendo risposto in modo abbastanza completo, dimostrando quindi di avere a fuoco il tema, ha appena iniziato a porsi seriamente il problema delle barriere architettoniche, stanziando però per questo fondi esigui».