BARI - Sul Polo della giustizia a Bari «ho scritto una lettera al ministro Bonafede e ho incontrato personalmente il direttore generale (del ministero della Giusitizia, ndr), e spero di ricevere una risposta nei prossimi giorni, altrimenti credo di avere il dovere di assumere anche una posizione, una iniziativa anche eclatante nei confronti del Ministero». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, intervenendo all’incontro organizzato da Anm, Magistratura indipendente e Ordine degli Avvocati di Bari sulla carenza di organici nel distretto, che si aggiunge ai disagi legati all’edilizia giudiziaria.
«Avevamo trovato un’intesa - ha spiegato Decaro - firmato un protocollo per la realizzazione del Polo della Giustizia ma qualcosa si deve essere inceppato, perché non abbiamo ancora una risposta dopo l’invio a ottobre scorso dello studio di fattibilità per la progettazione preliminare».
«Mi sento di chiedere al ministro Bonafede - ha aggiunto Decaro - da un lato di risolvere il problema dell’edilizia giudiziaria, dall’altro di dotare gli uffici del personale necessario. Credo che questo distretto, questa città e l’intera area metropolitana abbiano diritto ad avere strutture efficienti».
«Non stiamo chiedendo niente di particolare - ha sottolineato - solo quello che spetta ad una città, capoluogo di regione e città metropolitana, quinta in Italia per popolazione, dove purtroppo ci sono 16 clan criminali con attività pervasive legate alle estorsioni e alla gestione delle piazze dello spaccio della droga». «Questa città - ha evidenziato Decaro - ha diritto ad avere una sede unica. Per fortuna la comunità barese ha forze dell’ordine e magistratura che fanno un lavoro straordinario, nonostante le carenze».
Decaro, il sindaco di Andria e presidente della provincia Bat, Nicola Giorgino, si sono impegnati inoltre a portare nei rispettivi Consigli un ordine del giorno per sollecitare il ministero sulle due criticità della giustizia barese, edilizia e organici, e chiederanno a tutti i Comuni, da Bari a Foggia, di fare la stessa cosa.
LE PAROLE DI EMILIANO - «Comincia oggi una battaglia politica che riguarda tutto il distretto di Corte di Appello di Bari, quindi anche il territorio di Foggia e quello della Bat» per l'ampliamento degli organici dei magistrati, con il «totale sostegno della Regione Puglia». Lo ha detto il presidente della Regione, Michele Emiliano, intervenendo ad un incontro organizzato da Anm, Magistratura indipendente e Ordine degli Avvocati di Bari sulla carenza di organici nel distretto che si aggiunge ai disagi legati all’edilizia giudiziaria. «Questa battaglia sarà lunga, complicata, - ha detto Emiliano - avrà anche aspetti conflittuali con le forze politiche come accade già per altre questioni analogamente importanti, come quelle ambientali, quelle legate al lavoro e alle discriminazioni nei confronti del Mezzogiorno, ma dovrà essere fatta con tutta l’energia e con tutta la forza. Mi auguro che le forze politiche, a prescindere dai loro posizionamenti ideologici, tutelino soprattutto la Puglia, perché sarebbe comico, come purtroppo è accaduto in altri casi, che ognuno la pensasse in funzione di ciò che il proprio partito gli dice di pensare in qualche riunione romana». «Storicamente - ha aggiunto il governatore pugliese - questo distretto ha meno magistrati rispetto a quelli di altre zone con identica popolazione e con problemi criminali ed economici di analoga natura. Quindi l’iniziativa dell’Anm, dei principali capi degli uffici giudiziari, dell’avvocatura ma anche dalle forze economiche più importanti, viene raccolto dalla Regione Puglia e abbracciato e condiviso». «Sappiamo che la Puglia sta facendo passi in avanti grandissimi in tutti campi - ha concluso - ma siamo ancora, dal punto di vista della giustizia, ad organici assolutamente incompatibili con le esigenze».
I MAGISTRATI: «PIU' TOGHE E SEDE UNICA» - Giudici e avvocati baresi chiedono al Ministero della Giustizia più magistrati per il distretto di Corte di Appello di Bari, che comprende le Procure e i Tribunali di Bari, Trani e Foggia, e di «proseguire con maggiore efficacia e tempestività il già intrapreso percorso per la realizzazione del cosiddetto Polo della giustizia barese nell’area delle ex Casermette».
«Bari ha un bacino di popolazione, e dunque di potenziale utenza, più alto di Palermo, Catania e Genova ma un numero di giudici nettamente inferiore: 88 a fronte dei 125 di Palermo, dei 110 di Catania, dei 92 di Genova. Foggia, che ha un bacino di popolazione maggiore di quello di Santa Maria Capua Vetere, ha un organico di giudici di Tribunale pari a 65, a fronte di 88 del secondo». Sono alcuni dei dati forniti in occasione dell’incontro organizzato da Anm, Magistratura indipendente e Ordine degli Avvocati di Bari per denunciare «la grave situazione di criticità strutturale e le condizioni di forte precarietà in cui si amministra la giustizia nel distretto barese». L’ultima legge di bilancio, è stato sottolineato, ha previsto un aumento di 600 magistrati in tutta Italia, 520 dei quali destinati agli uffici di merito, che saranno ripartiti tra i vari distretti secondo criteri in corso di definizione. Magistrati e avvocati baresi chiedono che «nella futura allocazione delle risorse si tenga conto, oltre che dei dati demografici e dell’incidenza della presenza imprenditoriale e commerciale, anche dei dati statistici relativi alle pendenze per singolo magistrato, senza trascurare» che il distretto barese è «investito, come pochi altri nella nostra penisola, da una criminalità organizzata sempre più pervasiva, specie nel territorio foggiano»