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Palagiustizia Bari, botta e risposta tra Decaro e Bonafede sul "chi ha fatto"

 
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il Guardasigilli, Alfonso Bonafede (foto ANSA)

Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede (foto ANSA)

Il guardasigilli: «Sfido chiunque a trovare soluzione nell’immediato, in 5 mesi»

Sabato 26 Gennaio 2019, 15:24

22:09

«E' stato citato Bari come esempio in cui il ministero non sarebbe intervenuto come doveva intervenire. Io lo dico chiaramente a chi non lo sa: una settimana dopo il mio insediamento al ministero della Giustizia io mi sono recato a Bari dove la giustizia era finita nelle tende. Sfido chiunque a trovare un altro caso in cui il ministero di fronte ad un problema di quel tipo riesce a trovare nell’immediato due strutture in sostituzione delle tende, e ora attualmente sono già da un mese in una nuova struttura, che chiaramente non è definitiva perché è stata individuata in via d’urgenza, in vista della realizzazione della cittadella giudiziaria, però è stabile».

Tutto ciò è stato fatto «in cinque mesi». Lo ha detto il ministro Alfonso Bonafede a Firenze parlando coi giornalisti. "Il punto di partenza è partire da una situazione critica che esiste - ha aggiunto -, non ci sono dubbi, ma da quella situazione critica lavorare tutti per configurare un sistema giustizia che sia comprensibile ai cittadini, accessibile dai cittadini, e che abbia una credibilità».

LA RISPOSTA DI DECARO - «Abbiamo l’obbligo di dire che siamo ancora in una situazione di emergenza. Siamo la quinta città metropolitana del nostro Paese e abbiamo il diritto ad avere una sede unica giudiziaria». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente nazionale Anci, Antonio Decaro, intervenendo alla inaugurazione dell’anno giudiziario nella Corte di Appello di Bari, rilanciando il tema del Polo unico della giustizia.
«Mentre cercavo le parole per questo discorso - ha detto Decaro - ho pensato a quali fossero quelle più giuste per trasferirvi lo stato d’animo di un sindaco che ha assistito nell’anno appena trascorso, forse il più brutto per la giustizia barese, allo svilimento di quella funzione che io ritengo centrale e fondamentale per la tenuta di una comunità».

«Tale mia convinzione - ha aggiunto rivolgendosi ai magistrati - è ancor più vera e sentita per una città come Bari dove oggi, grazie alla vostra azione, sono sempre più ampie le zone del territorio sottratte al controllo della criminalità organizzata, e sono sempre più i cittadini liberi dal giogo del sopruso e della illegalità. Avreste meritato un monumento e invece vi è stata data una tenda».
«Io, da parte mia, ho cercato di fare quanto nelle mie possibilità anche assumendomi l’irresponsabilità, come l’ha definita qualcuno - ha detto Decaro ricordando le parole del ministro della Giustizia Bonafede - di firmare un’ordinanza (di proroga allo sgombero del Palagiustizia inagibile, ndr) per dare il tempo di individuare le soluzioni più congrue ed opportune, e nel frattempo evitare la paralisi completa».


«Continuerò a battermi - ha detto ancora - perché la soluzione al problema dell’edilizia giudiziaria sia innanzitutto definitiva e poi dignitosa e decorosa sia per la funzione che deve ospitare che per chi ci deve lavorare».

SISTO (FI): SU EDILIZIA GIUDIZIA, GOVERNO DIMENTICA SUD - «Nel perdurante drammatico e avvilente quadro dell’edilizia giudiziaria, si tratta solo dell’ennesima e lampante dimostrazione di quanto il Sud sia lontano dagli obiettivi del governo. Dimenticato, mortificato e ignorato, il nostro Mezzogiorno è un vero e proprio peso per l’esecutivo giallo-verde». Lo ha dichiarato l'on, Francesco Paolo Sisto, coordinatore metropolitano di Forza Italia. «Ci batteremo in ogni angolo di questa inaspettata giungla per combattere una barbarie priva di cultura, ma lucidissima. E, quindi, terribilmente pericolosa».

SASSANELLI: «SITUAZIONE INSOSTENIBILE, NON SI PUO' PERDERE UN GIORNO» - Al riguardo si è espresso anche Gaetano Sassanelli, presidente della camera penale: «Con riferimento alle dichiarazioni rese dal Ministro su Bari, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario di Firenze, chiediamo che le stesse vengano messe a verbale, trattandosi di una chiara confessione stragiudiziale di mancata soluzione del problema e della necessità “della realizzazione della cittadella giudiziaria”, trattandosi, per sua stessa ammissione, di “una situazione critica”. Esattamente l’opposto di quel che ha fatto sinora, abbandonando nei suoi cassetti lo studio di fattibilità del polo della giustizia trasmesso al suo ministero da ormai quasi 9 mesi, così lasciandoci in una situazione insostenibile per la quale non si può perdere neanche un giorno, altro che 9 mesi!»

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