«Sto uscendo in questo momento dalla Asl di via Omodeo ed abbiamo vaccinato nostra figlia pochi minuti fa dopo un’attesa di ore». Dalle 10,45 alle 14,30 in attesa di vaccinare il proprio figlio. È la disavventura capitata a L. D. L., un commercialista barese di 40 anni. Ieri mattina, la coppia di genitori si reca dopo una regolare prenotazione, nel centro vaccinazioni del poliambulatorio di via Omodeo. Devono vaccinare la figlia di 15 mesi per immunizzarsi contro infezioni da meningococco. La prenotazione è fissata per le 10,45 del 22 novembre in via Omodeo. Quel centro vaccinazione serve utenti dei rioni San Pasquale, Picone, Carrassi, Mungivacca e Poggiofranco. «Abbiamo trovato delle mamme che erano in attesa dalle 9,30 ed hanno vaccinato il proprio figlio pochi minuti prima delle 14, una cosa incredibile», dice il professionista secondo il quale «le prenotazioni si accettano per un numero elevatissimo di persone ma la verità è che in quel centro una sola persona esegue le vaccinazioni per 60 o 70 persone in attesa». Un solo uomo a fronte di un’utenza sterminata. «È chiaro - spiega ancora il padre della bimba - che si è costretti ad attendere alcune ore, ma i bambini di uno o due anni si spazientiscono e nei corridoi si genera un clima di insofferenza incredibile».
Insomma, un solo addetto alle vaccinazioni non riesce a smaltire le numerose decine di bambini in attesa di vaccinarsi. I vaccini vengono eseguiti in base ad un criterio di territorialità, secondo la zona in cui risiede quel bambino. «In base alla mia residenza, il centro vaccinazioni al quale obbligatoriamente mi sarei dovuto rivolgere è quello di via Omodeo, ma non avrei mai immaginato così scarsa efficienza». Nel corso della mattinata, il disagi dei genitori è aumentato ad un punto tale da generare proteste. «Nei corridoi stava quasi finendo in rissa, abbiamo protestato tutti, alcune mamme erano imbestialite - riferisce L.D.L. - Un conto è se la fila la faccio io che ho 40 anni, altra cosa è stare 4 ore in fila per bambini di uno o due anni. Tra l’altro c’era gente che intendeva spostarsi nell’attesa in un’altra zona del corridoio ma – prosegue indignato - ci hanno impedito di farlo perché nell’area adiacente c’è il consultorio ed i genitori occupavano sedie di un altro servizio». Conclude: «Non è mia abitudine innescare polemiche ma è stato davvero indecente». Il direttore generale Asl, Antonio Sanguedolce è stato più volte contattato al suo cellulare senza alcuna risposta. A seguito di ripetuti messaggi inviati ha poi risposto di essere in riunione.