Domenica 07 Settembre 2025 | 19:35

Mafia e scommesse online, Tommy Parisi: «Le società non c'entrano con il clan»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

tommy parisi

Il figlio del boss Savinuccio è indagato per trasferimento fraudolento di beni con l'aggravante mafiosa: la procura gli contesta di aver intestato fittiziamente a quattro prestanome altrettanti centri scommesse

Lunedì 19 Novembre 2018, 15:12

BARI - «Le attività dei centri scommesse non hanno nulla a che vedere con il clan Parisi». È in sintesi quanto ha sostenuto Tommy Parisi, il figlio cantante del boss del quartiere Japigia di Bari 'Savinucciò, nell’interrogatorio di garanzia in carcere.
Tommy Parisi è stato arrestato venerdì scorso dopo due giorni di latitanza, perché coinvolto nell’indagine della Dda di Bari sulla presunta gestione di un giro si scommesse on line illegali che ha portato in carcere altre 21 persone. «Se ci sono responsabilità legate alla gestione delle società, - si è difeso il figlio del boss, assistito dall’avvocato Nicola Lerario - si tratta eventualmente di scelte imprenditoriali sbagliate, ma che non c'entrano nulla con l’attività del clan mafioso».

A Tommy Parisi, indagato per trasferimento fraudolento di beni con l’aggravante mafiosa, la Procura di Bari contesta di aver intestato fittiziamente a quattro prestanome altrettanti centri scommesse con sede a Bari e in provincia. A quanto si apprende, nell’interrogatorio in carcere ha anche ribadito che quando è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, sotto la sua casa nel rione Japigia, stava andando a costituirsi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)