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Comunali a Bari, il Rettore
si smarca: non faccio politica

 
Redazione on line

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rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio

Uricchio smentisce un suo coinvolgimento nelle prossime elezioni: sarebbe stato individuato dal centrodestra

Martedì 11 Settembre 2018, 16:39

Non faccio politica, io mi occupo di Università, faccio il rettore e continuerò a farlo». Così, ai microfoni di Radionorba, il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, in merito alle indiscrezioni pubblicate su alcuni giornali locali secondo cui la coalizione di centrodestra vorrebbe candidarlo a sindaco di Bari nella prossima competizione elettorale in programma nel 2019.

Intanto, è settembre il termine ultimo per sciogliere il nodo principale del centrodestra pugliese: puntare su un candidato unico per le comunali baresi o, invece, «virare» sulle primarie. Il tavolo di coalizione che ieri, in casa di Fratelli d’Italia, ha visto confrontarsi i coordinatori regionali dei quattro partiti principali (FI, Lega, Fdi, NcI), il movimento Idea, Puglia Popolare di Massimo Cassano e la new entry Udc, rappresentata dal coordinatore provinciale di Brindisi e delegato regionale Giovanni Barletta, ha infatti partorito la «linea rossa».

A confermarlo è il coordinatore regionale di Forza Italia, Gino Vitali: «L’identikit del candidato ormai è chiaro: una personalità riconosciuta, riconoscibile e stimata proveniente dal mondo della cultura, delle professioni o dell’impresa. Se entro settembre - prosegue - o per nostra incapacità o per indisponibilità del candidato non riusciremo a individuare la figura più adatta, allora si andrà alle primarie». Seguendo il ritmo settimanale degli incontri, mancherebbero dunque due soli tavoli prima della decisione finale.

Per la prima volta, al ragionamento sul futuro della coalizione ha concorso anche l’Udc. «La nostra è stata una prima esperienza d’ascolto - chiarisce Barletta - ma non tarderemo ad avanzare le nostre proposte. E, su Bari, non bisogna sottovalutare nemmeno la possibilità di individuare una figura interna che possa dare slancio all’azione amministrativa». Sul nome, però, ancora silenzio: «Nelle prossime ore sarò più chiaro. Al momento non posso bruciare nessuno: niente fughe in avanti e nemmeno autogol». Sulla posizione del partito, legato al centrosinistra di Emiliano in Regione, Barletta chiarisce: «Nel 2015 ci sedemmo a quel tavolo perché con il centrodestra non trovammo la quadratura. Sottoscrivemmo un accordo di governo e di programma che portiamo avanti. Non c’è nessuna confusione».

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