di Rita Schena
De Laurentiis arriva a Bari e il ruggito del leone stile Metro Goldwyn Mayer si unisce con i cori degli ultrà baresi, felici per una soluzione che può salvare la squadra da una fine ingloriosa. Ma Aurelio De Laurentiis non è solo un presidente di squadre di calcio (plurale perchè siamo già a quota due) che da oggi unisce il colore azzurro al biancorosso, ma soprattutto un produttore cinematografico e allora si apre tutto un potenziale scenario tra ipotetici cinepanettoni alla pugliese o cicli di nuovi film del genere «Vacanze di Natale al canalone».
«Io sono contento che da fuori qualcuno è arrivato a salvare la Bari – spiega Gianni Ciardo – perchè se si aspettavano le cordate di imprenditori locali, stavamo freschi! Hanno avanzato le loro proposte solo quando sicuri che sarebbero stati esclusi. Certo, con un produttore come De Laurentiis che vaga per la città ora un pericolo c'è: che la sua stanza diventi un ufficio di collocamento per tanti pseudo attori locali. Me la vedo la fila di quanti sperano di fare “cinema”, che fino ad ora magari hanno fatto solo film, di quelli che possono essere prodotti anche da qualche mamma».
«Io di calcio non ne capisco niente – mette le mani avanti Carmela Vincenti – ho vissuto di riflesso le vicissitudini attraverso gli occhi di mio padre che è un grande tifoso. Ora lui come tanti altri hanno smesso di soffrire. Che lo schiaffo dato da Giancaspro di precipitare una squadra in serie D è stato un vero peccato. Da settimane la città non parla d'altro, un tormentone... Se un produttore del calibro di De Laurentiis potrà avviare una serie di film stile cinepanettoni in salsa pugliese? Vedrei meglio un film drammatico su “la vera storia di Cosmo Giancaspro” o in alternativa un remake de “L'allenatore nel pallone”».
Tra i tanti attori fieri della loro baresità Paolo Sassanelli è sicuramente quello che più di altri ha seguito le vicende calcistiche e parla da vero intenditore, gioca anche nella nazionale attori. «Io vedo il bicchiere mezzo pieno nell'arrivo a Bari del produttore napoletano. Difficile al momento dare un giudizio, bisogna aspettare almeno un paio di anni per valutare le strategie e i risultati. Certo i miei amici napoletani mi dicono che De Laurentiis non è molto amato, anche se non riesco a capire bene perchè: ha preso una squadra che era precipitata in C e l'ha portata a competere nel mondo, con un allenatore fantastico. Io mi auguro che faccia a Bari quanto ha fatto con il Napoli, anche se capisco che c'è il rischio che la squadra biancorossa possa diventare un laboratorio per testare giocatori da far poi giocare a Napoli... vedremo. Sicuramente ora bisogna chiudere definitivamente la stagione Giancaspro che per incompetenza, avidità o non so cosa altro, ha rischiato di far sparire una squadra come il Bari».
E che i tifosi napoletani non abbiano apprezzato l'acquisto del Bari da parte del loro patron è stato subito chiaro, dopo la notizia ufficiale della nuova proprietà barese alcuni hanno affisso degli striscioni molto critici nei confronti del presidente fuori dallo stadio partenopeo, uno chiarissimo: «Finalmente, è una vita che Bari».
Resta da capire che fine farà Giancaspro, asserragliato allo stadio, che cerca di guadagnare tempo e non vuole riconsegnare le chiavi. Forse ha ragione Carmela Vincenti, si sta creando spazio per tratteggiare una sceneggiatura drammatica.
«E invece io di questo nuovo inizio mi sento di sperare in un bel film a colori - sottolinea sorridendo il regista Nico Cirasola -. Magari De Laurentiis punta ad avere nei suoi film Checco Zalone ed è per questo che è sbarcato in Puglia. Per il resto auguro tutta la fortuna possibile al nuovo patron e magari che mi inviti allo stadio quando la squadra si riprende un po’, non perchè non voglia pagare il biglietto, ma per rispettare una questione scaramantica: ogni volta che sono andato allo stadio non pagando il biglietto per girare qualche immagine o solo per vedere una partita, il Bari è passato in serie A. Significa che porto fortuna. Inoltre mi auguro uno scambio: che i tanti tifosi che affollano le curve oltre allo stadio vadano a vedere qualche bel film».
Chi si smarca dalla questione è il registra Pippo Mezzapesa, molto impegnato a chiudere il suo ultimo film che presenterà a Venezia. «Non sto seguendo la vicenda e non ne so assolutamente nulla». Con buona pace di tanti.