Massimiliano Scagliarini
BARI - I rifiuti di Roma arriveranno in Puglia, ma soltanto per 30 giorni e con un massimo di 150 tonnellate al giorno. La metà di quanto il governatore Zingaretti aveva chiesto a Emiliano, e per un terzo del tempo. Cinque camion al giorno di spazzatura verranno trattati negli impianti di biostabilizzazione e poi saranno trasferiti nelle discariche per rifiuti speciali (Brindisi e Statte) che già accolgono i rifiuti dei Comuni pugliesi. «Non c'è aggravamento del carico ambientale», garantisce però il commissario dell'Ager, Gianfranco Grandaliano. Ma non basta a stoppare le polemiche.
Ieri la giunta regionale si è riunita in seduta straordinaria prima del Consiglio ed ha approvato la delibera con cui si dispone di «assicurare alla Regione Lazio supporto istituzionale», dando mandato all'Agenzia per i rifiuti di indicare gli impianti per il processo di biostabilizzazione: «Sarà quindi assicurata la chiusura del ciclo» predisponendo, attraverso accordi diretti con i gestori privati, il conferimento in discarica.
Il carico ambientale non varia perché, spiega Grandaliano, tutto il trattamento avverrà nell'ambito delle quantità massime autorizzate per ogni singolo impianto: per accogliere (poniamo) 50 tonnellate al giorno di rifiuti del Lazio, le discariche rinunceranno alla stessa quantità proveniente da un'altra fonte. Negli ultimi anni, peraltro - fanno notare fonti della Regione - quegli stessi impianti privati hanno accolto sistematicamente nell’ultimo decennio rifiuti provenienti da Campania e Lazio, e solo nell’ultimo anno attraverso il monitoraggio dell’Ager si è arrivati a una regolazione dei flussi in ingresso consentendo «solo quantitativi controllati e solo per brevi archi temporali».
Stesso discorso per i biostabilizzatori di Foggia, Poggiardo, Ugento e Cavallino che verranno impegnati «proporzionalmente alla capacità impiantistica residua», dunque per la parte non più utilizzata dai rifiuti pugliesi per via dell’incremento della quantità di raccolta differenziata dal 32 al 48%.
I primi carichi arriveranno dopo che l’Ager predisporrà il piano per la suddivisione tra i vari impianti di trattamento e l’Ama (l’azienda dei rifiuti romani) prenderà accordi con le discariche: probabilmente si partirà nel corso del mese. Ai Comuni proprietari dei biostabilizzatori verrà invece pagata la tariffa corrente (circa 360mila euro per 4.500 tonnellate di rifiuto trattato), nulla rispetto a quanto ora Roma spende per mandare i suoi rifiuti in Austria.
Sul fronte politico, non si può non osservare l’asse tra Nicola Zingaretti (cui a marzo i grillini hanno votato la fiducia, seppur a tempo) ed Emiliano. «Apprezzo la disponibilità del presidente della Regione Puglia e della sua giunta che ringrazio: un gesto di solidarietà istituzionale per affrontare l’emergenza rifiuti nella Capitale», ha detto il governatore del Lazio che da giorni stava facendo pressing e che ha diffuso i ringraziamenti a Emiliano ancora prima che l’ok alla delibera diventasse ufficiale. Tutto questo nonostante Emiliano avesse fatto sapere al collega romano di ritenere indispensabile una telefonata (mai arrivata) da parte del sindaco Virginia Raggi.
Eppure gli stessi grillini pugliesi si erano espressi in termini critici quando era balenata l’ipotesi dell’arrivo in Puglia dei rifiuti romani. «Solo una settimana fa - affonda Francesco Ventola (Dit) - Grandaliano esprimeva perplessità per l’approssimarsi dell’estate e per il rischio che non ci fosse capienza nei nostri impianti. Ci auguriamo che non siano penalizzati i cittadini pugliesi».