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Via Sparano, quando finiranno i lavori? Ecco (forse) le risposte

 
Daniele D'Ambrosio

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Daniele D'Ambrosio

Via Sparano, quando finirannoi lavori? Ecco (forse) le risposte

Per il Comune la tabella di marcia è stata rispettata nonostante alcuni imprevisti. E per piazza Umberto...

Mercoledì 09 Maggio 2018, 11:15

12:23

La prima pietra il 9 gennaio 2017 e la chiusura dei lavori ipotizzata a primavera inoltrata. Con i tempi, più o meno, ci siamo, soprattutto in considerazione di qualche stop determinato dal ritrovamento di reperti archeologici, con tutti i sopralluoghi, i permessi e i documenti che ne sono derivati.

Il cantiere di via Sparano procede a grandi passi e si avvia alla conclusione. Per San Nicola sono state rimosse le recinzioni di parte del salotto Liberty, quello davanti a palazzo Mincuzzi, che un precedente cronoprogramma dava pronto per fine marzo. Ora tocca al salotto Letterario tra via Principe Amedeo e via Dante, dove c’era la libreria Laterza, restano da completare i lavori a qualche incrocio e l’isolato «senza salotto», quello tra via Dante e piazza Umberto. Quest’ultima dovrà, presumibilmente attendere dopo l’estate per una riqualificazione nel frattempo molto discussa, finita con un giro di carte bollate con l’architetto Salimei.

Tornando ai tempi, con i quattrocento giorni lavorativi di cantiere, previsti dall’appalto, i conti tornano. E i sedici mesi precisi, oggi, intercorsi dall’avvio dei lavori sono stati anche testimoni della chiusura dello storico negozio di pianoforti, Giannini, a cui era dedicato il salotto della musica. A imperitura testimonianza resteranno le panchine a forma di tasti, di pianoforte appunto.
Le panchine, altro capitolo: non ce n’è stata una che non sia stata contestata e dileggiata per la sua forma. Sui cilindri del salotto Liberty ancora non sono pervenute le critiche, ma forse solo perché la città e i cittadini in questi giorni sono stati impegnati dall’omaggio a San Nicola.

L’effetto cannocchiale, di cui tanto si è parlato all’epoca della «depalmizzazione» è ormai un dato acquisito. Ma la curiosità di veder cadere l’ultima recinzione del cantiere, per poterlo sperimentare nella sua pienezza, è ancora grande.

«Il tratto di via Sparano appena consegnato, al netto della inadeguatezza estetica, ci è costato due mesi di ritardo sul cronoprogramma - attacca il consigliere di opposizione Fabio Romito, ex Forza Italia, recentemente passato alla Lega - che farà slittare la consegna dell’intera opera. Cosa dire poi di piazza Umberto? - aggiunge - Per quanto mi riguarda il faro di ogni ragionamento sono i cittadini, e per dar loro voce bisogna riscrivere la storia della piazza, garantendo ai baresi di riappropriarsi di un luogo oggi sinonimo di spaccio, malaffare e degrado».

«Abbiamo rispettato i tempi - assicura l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso - siamo anche in leggero anticipo rispetto a quello che avevamo preventivato. Siamo partiti il 9 gennaio 2017, il 9 luglio scadrà l’anno e mezzo annunciato. Se consideriamo gli stop di Natale, del G7, un brevissimo stop di Ferragosto e qualche piccolo intoppo siamo più che in tempo, al di sotto di due mesi per isolato. E così come sono fisiologici gli intoppi iniziali, è fisiologico il recupero, per l’acquisizione di manualità, ripetitiva di isolato in isolato».


«Per la rimanente parte di piazza Umberto - aggiunge - siamo in dirittura d’arrivo per definire chi dovrà fare la progettazione dopo il ricorso presentato dalla Salimei. Nonostante non sia stata una passeggiata, nonostante le difficoltà e alcune sorprese, sta venendo fuori una bella strada - conclude - quando completeremo la prima intersezione, i baresi avranno contezza dell’enorme lavoro fatto e siamo convinti che sarà gradito». Un appuntamento? A giugno con la prima intersezione al completo.

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