Sabato 06 Settembre 2025 | 23:32

Taranto, ex IIva sempre viva il lavoro

 
Federico Pirro

Reporter:

Federico Pirro

Il Prefetto nei giorni scorsi ha autorizzato la commercializzazione dei prodotti del siderurgico: decisione opportuna e inappellabile

Venerdì 10 Aprile 2020, 17:00

È pienamente condivisibile l’affermazione del segretario nazionale della UILM Rocco Palombella che nei giorni scorsi ha definito opportuna e soprattutto inappellabile la decisione del Prefetto di Taranto di autorizzare la commercializzazione dei prodotti del Siderurgico.

Una dichiarazione con la quale il dirigente sindacale ha preso implicitamente le distanze da chi – essendo ormai da tempo preda di un delirio antindutrialista – non perde occasione di scagliarsi con iattanza crescente contro l’attuale gestore dell’Ilva, ma anche contro l’Amministrazione straordinaria della società, con atti la cui dubbia legittimità è stata eccepita nelle sedi competenti da chi ritiene di esserne danneggiato.

Ed affermare che in questo caso il Prefetto avrebbe ceduto alle logiche del profitto rivela (penosa) ignoranza della netta differenza che intercorre fra ricavi e profitto: infatti riuscire a vendere – e non è del tutto scontato che si riesca a farlo - quel poco acciaio che si è prodotto significa non aggravare ulteriormente le perdite che anche per quest’anno si preannunciano pesantissime nella gestione del Siderurgico, e non certo fare profitti.

Allora, un conto è chiedere con forza come fanno i Sindacati il rispetto assoluto in fabbrica delle norme di sicurezza anche per difendersi dalla pandemia da covid 19 con tutti i dispositivi di protezione individuale necessari e con l’adozione di misure di gestione degli impianti che diminuiscano ulteriormente (nei limiti del possibile) la già ridotta manodopera, comunque assicurandone un certo numero per mantenere in sicurezza gli impianti che – è bene ricordarlo a chi lo avesse dimenticato – appartengono ancora ad una proprietà pubblica; e ben altro conto invece è pretendere di imporre il blocco totale della produzione dell’intero sito iniziando dall’area a caldo per finire a tutte le lavorazioni – il che significherebbe porre fuori mercato forse per sempre il Siderurgico ionico - per emissioni che comunque devono essere drasticamente ridotte nei limiti di legge.

Ma forse a Taranto qualcuno in fabbrica e in qualche istituzione pubblica incomincia a pensare che in una situazione in cui il Governo per circostanze eccezionali è impegnato ad assicurare ai cittadini che ne hanno bisogno un qualche reddito di sussistenza con una vasta gamma di interventi, allora si potrebbe anche ipotizzare il passaggio da una forma temporanea di sostegno al reddito individuale e familiare ad una invece a tempo indeterminato: insomma, tutti gli ex dipendenti dell’Ilva senza lavorare ma mantenuti a vita dallo Stato

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)