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Le istituzioni e la Gazzetta

 
Federico Pirro

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Federico Pirro

Gazzetta

Quella di tutti noi pugliesi in difesa della Gazzetta del Mezzogiorno deve rappresentare una grande battaglia di civiltà, una di quelle battaglie che qualificano ed esaltano la sensibilità democratica e culturale di tutti coloro che la combattono

Sabato 22 Dicembre 2018, 18:45

Questa è una lettera aperta ai Presidenti delle Regioni Puglia e Basilicata, ai presidenti delle province pugliesi e lucane e ai sindaci di tutti i comuni delle due regioni. L’appello lanciato nei giorni scorsi dalla redazione della Gazzetta del Mezzogiorno volto a sollecitare ai competenti organi della Magistratura un più rapido accertamento dell’esistenza o meno di quanto li ha indotti a porre sotto sequestro beni e testate giornalistiche dell’imprenditore siciliano Ciancio Sanfilippo – testate fra le quali si colloca la Gazzetta del Mezzogiorno - deve essere raccolto per contribuire alla difesa di un quotidiano attualmente in amministrazione commissariale che rappresenta da oltre un secolo – è appena il caso di sottolinearlo – un autorevole portavoce delle istanze di progresso delle popolazioni pugliesi e lucane.

Nel dare atto al presidente Emiliano e a tutti coloro, fra cui la Fnsi e altre testate locali, che sono già intervenuti in difesa della Gazzetta, vogliamo esprimere l’auspicio che nei due Consigli regionali, in quelli delle Province e in tutti i Consigli comunali si approvino ordini del giorno di solidarietà a tutti coloro che lavorano nel giornale e di rispettosa sollecitazione alle Autorità giudiziarie ad accelerare i tempi delle loro verifiche. Una testata come La Gazzetta del Mezzogiorno è un’azienda e come tale – pur dovendosi apprezzare l’impegno sino ad ora profuso dai Commissari nel gestirla - non può restare a lungo in una situazione di incertezza che rischia di incidere sempre di più sulla sua diffusione, sulla raccolta pubblicitaria e nei suoi rapporti con banche e fornitori.

Ma al di là di questi pur fondamentali aspetti di natura aziendale, il prolungarsi di una situazione di incertezza, se da un lato penalizza sul piano morale e materiale i redattori e tutti coloro che lavorano nel quotidiano, dall’altra rischia di offuscare agli occhi dell’opinione pubblica l’insostituibile funzione informativa della Gazzetta che già molti qualificati osservatori hanno paventato, ammesso peraltro che ve ne fosse bisogno.

E allora insieme alle Istituzioni elettive, è auspicabile che scendano in campo coralmente Associazioni di categoria, Sindacati, Università, Scuole di ogni ordine e grado, Camere di Commercio, Autorità di sistema portuali, Ordini professionali, Istituti di credito, Associazioni del volontariato, mondo dello sport e comunità ecclesiastiche, e tutti quei cittadini che hanno a cuore la difesa di una testata che da 130 anni segue ogni giorno le vicende di regioni che anche grazie ad essa sono diventate aree forti del Mezzogiorno e dell’intero Paese, con la vivacità del loro tessuto economico, le loro risorse naturali e i grandi eventi che si svolgono ogni anno nei loro territori o che stanno per avviarsi come le imminenti manifestazioni per «Matera capitale europea della cultura» nel 2019 che avranno risonanza internazionale.

Quella di tutti noi pugliesi in difesa della Gazzetta del Mezzogiorno deve rappresentare una grande battaglia di civiltà, una di quelle battaglie che qualificano ed esaltano la sensibilità democratica e culturale di tutti coloro che la combattono.

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