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In Italia è «padel mania», in Puglia numeri record

 
Roberto Longo

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Roberto Longo

In Italia è «padel mania», in Puglia numeri record

A Trani la community più numerosa «Padelisti anonimi» ha 50mila follower, ma anche Lecce non è da meno

Lunedì 27 Febbraio 2023, 10:49

14:35

Un fenomeno destinato a durare nel tempo. In barba ai soliti immancabili detrattori di turno, la Padel mania non conosce battute d’arresto, è sempre più radicata nel tessuto socio-sportivo nazionale con la Puglia in linea e saldamente nella «Top Five» italica.

PADELISTI ANONIMI Numeri incredibili per il Padel, cifre impensabili solo qualche anno fa e che, a Trani, si traducono nella community più numerosa del mondo social azzurro, quella dei «Padelisti Anonimi». Nata quasi per gioco nel 2020 sulla spinta emozionale di quattro amici, Ignazio, Vincenzo, Leo e Gianni, oggi «Padelisti Anonimi» conta 50mila follower: «Abbiamo iniziato con un gruppo social sul quale ci si prendeva in giro nel post partita - racconta Ignazio Di Lauro, team leader del gruppo Instagram - oggi siamo la Community più grande d’Italia e siamo solo all’inizio. La nostra mission è quella di dare voce a tutto il mondo del Padel italiano di cui vogliamo raccontare la quotidianità senza dimenticare nessuno e ci siamo resi conto di aver creato la prima dipendenza positiva al mondo».

Facendo base al «Dorado Padel Center» di Trani, una delle strutture pugliesi di maggior successo unitamente al Palakendro di Triggiano, al New Country Club di Bari ed al Cupra Padel Center di Monopoli, gli amici di «Padelisti Anomini» presidiano tutti gli eventi nazionali ed internazionali organizzati in Italia e curano quotidianamente la crescita del brand Padel senza tralasciare neanche il più piccolo dettaglio: «Oggi siamo diventati una azienda, abbiamo chiuso un accordo con un produttore di abbigliamento sportivo che presto darà vita ad una linea con il nostro marchio, importeremo in Italia un brand di attrezzi inedito e un nuovo sito web all’indirizzo padellisti.it sarà la voce di tutti gli appassionati».

Precursori dell’incredibile successo di «Padelisti Anonimi», nel 2019, a Lecce, un altro piccolo gruppo di appassionati guidati da Chiara Vetrugno, aveva fondato l’omonimo gruppo Facebook che conta 300 membri ed un indotto di circa 3mila appassionati spesso in giro per l’Europa sui campi delle clinic di Valencia, Barcellona e Madrid.

LA PUGLIA Il trend di crescita nella nostra regione, a fine 2022 riporta dati lusinghieri con più di 4.000 tesserati, circa 80 strutture affilate alla FITP, la Federazione Italiana Tennis e Padel, più di 170 campi tra outdoor e indoor ed un calendario di 30 tornei con montepremi fino a 15mila euro.

Alla testa del movimento targato Puglia il barese Pasquale De Ruvo, consigliere regionale con delega alla “padella”: «La federazione ha sposato il progetto Padel ed il sistema Italia ci permetterà di raggiungere risultati importanti nei prossimi anni. Oggi comandano spagnoli e argentini ma da loro il padel è nato quarant’anni fa e noi dobbiamo recuperare il gap temporale. È importante che ci sia un sistema che detti le regole ed in questo Michelangelo Dell’Edera è la persona giusta al posto giusto». L’offerta di campi è cresciuta in modo esponenziale ma il rischio che l’entusiasmo possa spegnersi è solo utopia, secondo De Ruvo: «Il Padel durerà per sempre, lo affermavo già alcuni fa perché avevo capito quali fossero i suoi punti di forza, attrae tutti ed è di facile apprendimento, per questo durerà a lungo, ha un ritorno più facile. Certo la marginalità si abbasserà ma io immagino un futuro ricco di tanti club che si differenzieranno tra loro. Chi avrà investito sul progetto federale, sulla formazione di maestri e dipendenti, sulla informazione ai soci, vedrà crescere i propri numeri, chi avrà pensato solo al noleggio dei propri campi dovrà combattere la guerra dei prezzi che ritengo comincerà molto presto quando avremo raggiunto il probabile punto di saturazione».

Intanto il sistema Italia ha preso ufficialmente il via con i primi raduni tecnici riservati agli under. «Il Sistema Italia - spiega Michelangelo Dell’Edera - fa riferimento a quello del tennis per coinvolgere l’intero tessuto del Padel giovanile italiano e delle scuole riconosciute dalla Federazione. Questa progettualità deve spingere chi oggi non è nel panorama ad entrare nel sistema sposando tecniche e progetti condivisi. Vogliamo ridurre il gap tra l’Italia e le nazioni leader di questa disciplina e distribuiremo borse di studio con l’obiettivo di accelerare il processo di formazione quotidiana dei ragazzi all’interno dei propri circoli. Le scuole di tennis e padel possono convivere perché parliamo di due discipline con diverse analogie sotto il profilo tecnico e didattico, sicuramente trasferibili da un campo all’altro». E se persino una leggenda come Roger Federer ha voluto provare a giocare con la padella, nessuno potrà avere più scuse, era l’investitura che mancava.

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