C'è un pezzo di Puglia nelle prestazioni delle Ferrari di Leclerc (pole) e Sainz nel Mondiale che si apre oggi in Bahrein. Un pezzo di Puglia che ha trasferito cuore e passione al servizio del «Cavallino Rampante». Dopo tre stagioni da pilota ufficiale Alfa Romeo, Antonio Giovinazzi è tornato a Maranello nel ruolo di pilota tester e collaudatore che coi due piloti ufficiali ha sviluppato la F1-75, la monoposto che lotta per il mondiale 2022. Grazie alla disponibilità della Ferrari che ha permesso questo incontro, ecco il pensiero di Antonio Giovinazzi nel nuovo ruolo di pilota collaudatore della rossa: «Dopo due anni sono tornato in Ferrari con lo stesso ruolo di pilota tester. Per me è stata una famiglia fin dal primo anno in F.1. Un ambiente dove mi sono subito trovato molto bene e a mio agio. Adesso sono meno in pista come pilota, ma sono in una veste più di supporto al team. Quest'anno - osserva il pilota di Martina Franca - farò ancora più esperienza in un ruolo in cui, dopo le stagioni in cui ho corso, credo poter dare maggior supporto alla squadra proprio per le esperienze delle ultime stagioni in pista».
Anno nuovo auto nuove, che impressione fanno a un pilota viste da...dentro?
«Intanto è bello vedere tante macchine con molte differenze, è bello vedere una così ampia varietà tecnica. Al simulatore lo stile di guida è un po' cambiato, c'è meno carico aerodinamico nelle curve lente e molta più aderenza in quelle veloci, quindi è una guida diversa. Alla fine, da quello che ho notato parlando con altri piloti, è che in pista la differenza è molto minore rispetto a quello che si prova sul simulatore. È uno stile di guida molto simile, con dettagli diversi sulla macchina: è più facile bloccare le ruote in frenata nelle curve lente, mentre diventa più facile e sui binari nelle curve veloci».
Quest'anno sei impegnato nel campionato mondiale di F.E, la categoria riservata alle monoposto elettriche: può dirci qualcosa?
«Si tratta di una esperienza diversa rispetto al passato, sono diverse le macchine e il formato di gara, è tutto completamente diverso rispetto sia alla F.1, sia alle altre categorie dove ho corso in passato, quindi è un campionato che avevo voglia di scoprire, ero curioso affrontare questa sfida: erano vetture che non avevo mai guidato, sono infatti completamente elettriche, hanno le gomme stradali come quelle di tutti i giorni, sono senza alettoni e quindi senza carico aerodinamico. Ho fatto solo due gare, pensavo fosse difficile questa categoria ma lo è stata più di quanto mi aspettassi. Ci sono stati però dei miglioramenti dalla prima alla seconda gara, per cui devo solo continuare a migliorare e capire meglio questa categoria. Poi mi porrò degli obiettivi e delle ambizioni precise».
Prossima tappa del mondiale elettrico è a Roma, gara di casa si può dire...
«È la tappa più vicina alla mia Puglia, mi aspetto il supporto dei tifosi e degli amici, ma anche degli spettatori che verranno a Roma a vedere la gara (9 aprile, ndr) italiana di questo campionato: il contorno è di una delle più belle città al mondo e vedere sugli spalti molti tifosi completa questo quadro unico al mondo. Sarà una giornata molto emozionante».
Sempre in giro per il mondo, è da molto che manca da Martina Franca?
«Purtroppo è da Natale che manco dalla Puglia, ci tornerò a Pasqua, e in quei pochi giorni che avrò a disposizione proverò a godermi la famiglia, gli amici, il mio ambiente. È sempre bello tornare a casa, ho ancora molti amici veri, delle scuole, delle partite a calcetto, delle serate in giro, è il posto dove non sento parlare di Formula 1 e di corse, che è il mio lavoro. Ma lì in Puglia torno ad essere Antonio e basta».